La storia dei due fratelli arrestati in Australia per aver acceso dei fuochi, che non c’entrano con l’emergenza incendi

Una notizia che è diventata virale per i motivi più assurdi: cavalcando una fake news su 183 arresti per gli incendi che stanno mettendo in ginocchio l’Australia, la notizia di due ragazzi musulmani arrestati sempre per aver causato un rogo è stata usata da siti dichiaratamente sovranisti e di estrema destra per puntare il dito contro “i nuovi australiani“. E il fatto che uno dei due abbia riso uscendo dal tribunale non ha certo aiutato.

La storia dei due fratelli arrestati in Australia per aver acceso dei fuochi, che non c’entrano con l’emergenza incendi

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Fadi Zraika and Abraham Zreika sono stati arrestati con l’accusa di aver appiccato un rogo dando fuoco com dei fuochi d’artificio a dell’erba secca a Sydney. Un piccolo rogo che certo non ha destato grande scalpore in Australia, considerando l’emergenza incendi che il Paese sta affrontando. Ma la notizia è diventata virale nel resto del mondo. Il motivo? i due fratelli sono musulmani. Ecco allora che diversi siti sovranisti hanno puntato il dito contro i due ragazzi non tanto per aver commesso un reato, ma quanto per aver «tradito l’Australia che li ha accolti». L’arresto dei due giovani è stato affiancato alla notizia, falsa, dei 183 arresti. recentemente infatti è circolata la “bufala” che siano state arrestate 183 persone responsabili dei tragici incendi. Ma si tratta di una distorsione della realtà: il numero 183 corrisponde al numero di persone arrestate tra il 2018 e il 2019, quindi prima dell’ondata di incendi, per effettivi atti incendiari, insieme ad accuse non necessariamente poi confermate o reati collegati. Questa stessa notizia era stata sfruttata dai negazionisti del cambiamenti climatici.

 

Ad alimentare la distorsione della verità anche il fatto che uno dei due ragazzi, entrambi da poco diciottenni, sia stato immortalato mentre rideva uscendo dalla corte. Il suo legale Dennis Stewart si sarebbe rivolto ai giornalisti dicendo «Ha solo 18 anni, lasciatelo in pace». Frase che di certo non ha aiutato. Intanto i due ragazzi andranno in giudizio il 21 gennaio davanti alla Corte di Parramatta per rispondere di negligenza nel maneggiare esplosivi e porto di coltello abusivo in luogo pubblico.

(Credits immagine di copertina: Twitter Andy Ngo@MrAndyNgo)

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