Giuseppe Conte gela gli ottimisti: «Scongiurare l’aumento dell’Iva non sarà semplice»

15/05/2019 di Enzo Boldi

Dai toni trionfalistici per esser usciti dalla fase di recessione – ed esser entrati nella completa stagnazione – all’amara realtà del futuro che non sembra essere così roseo o «bellissimo». A disegnare dello oscure nubi sull’aumento Iva – previsto anche nel Def 2020 consegnato nei mesi scorsi a Bruxelles – è stato lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, dopo aver rassicurato sui piani all’ordine del giorno del governo per evitare questo salasso per gli italiani, ha aperto, però, all’ipotesi che questo possa diventare realtà.

«Ribadiamo, inoltre, l’impegno ad evitare l’aumento Iva per disinnescare le clausole di salvaguardia previste negli anni 2020 e 2021 – ha detto il premier Giuseppe Conte, parlando all’Assemblea di Rete Imprese Italia -. Stiamo studiando una profonda azione di spending review per riordinare la giungla di tax expenditures che complicano la struttura del nostro sistema fiscale e potenziando il sistema nella lotta all’evasione fiscale, una piaga economica e sociale. Non è un’impresa facile, non sono qui a dire che sarà semplice». L’ipotesi dell’aumento della percentuale di imposta sul valore aggiunto, dunque, è tutt’altro che vicina a esser evitata.

Aumento Iva, Conte dice che sarà difficile evitarlo

L’ottimismo e le aspre critiche da parte dei membri del governo all’indomani della pubblicazione del Documento di economia e finanza del 2020 – la cornice entro la quale si dovrà costruire la prossima legge di Bilancio, con tutti i paletti del caso – contro chi criticava la presenza di queste clausole di salvaguardia senza nessun piano specifico per evitarne l’attivazione, sono dunque state rispedite ai mittenti.

La fuga preventiva dal Consiglio dei Ministri

Che non sia una cosa facile evitate l’aumento Iva è cosa nota e ogni governo, da quando furono inserite la prima volta, si trova ogni anno a dover affrontare questo problema. La responsabilità di questa maggioranza è, però, aver negato addirittura la loro presenza fin dai primi giorni, per poi arrendesi alla verità dei fatti arrivata e conclamata con la pubblicazione del testo del Def. Ora si scopre, per voce del capo del governo, che disinnescarle non sarà semplice e che la spending review potrebbe non essere sufficiente. Ma questo si sapeva già da quel Consiglio dei Ministri da cui tutti sono voluti scappare.

(foto di copertina: . ANSA/FILIPPO ATTILI/UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI)

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