Non ci sarà l’aumento delle pubblicità per la Rai

La proposta avanzata dalla Lega nel corso dell'estate (e contestata da Forza Italia) non ha trovato spazio nella legge di Bilancio 2025

25/10/2024 di Redazione Giornalettismo

Se da una parte c’è stato l’aumento del canone Rai – con il mancato rinnovo dello “sconto” una tantum approvato per tutto il 2024 -, dall’altra c’è il mancato aumento del limite di affollamento pubblicitario per quel che riguarda i canali dell’emittente radio-televisiva pubblica. La proposta era stata avanzata dalla Lega nei mesi estivi, provocando le ire di un altro partito della maggioranza (Forza Italia). E proprio la linea di Tajani&Co. sembra aver vinto questo braccio di ferro, visto che di tutto ciò non si parla all’interno del testo (bollinato) della legge di Bilancio per il 2025.

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La proposta della Lega era stata presentata dal deputato Stefano Candiani che, in poche parole, spiegava i benefici dell’aumento del tetto dell’affollamento pubblicitario per la televisione pubblica:

«La presente proposta di legge composta di 2 articoli prevede l’aumento dei limiti di affollamento del tetto pubblicitario della Rai. Nel 2022 gli spot valevano complessivamente circa 500 milioni di euro: un aumento di un punto percentuale porterebbe la cifra complessiva raccolta a poco meno di 600 milioni, dando all’azienda la possibilità di una maggiore autonomia sul mercato». 

Un punto percentuale avrebbe potuto portare a un aumento degli introiti per l’azienda pubblica che, tra le altre cose, è alle prese con degli obblighi da rispettare dal prossimo anno, fino al 2027, con la riduzione della spesa relativa al costo del lavoro (quindi al personale) e alle consulenze.

Aumento canone Rai, ma non aumenta la pubblicità

E, invece, è stato deciso di non rinnovare lo sconto provocando un aumento canone Rai dai 70 euro del 2024 ai 90 euro del 2025 (come nel 2023). A meno che non si intenda intervenire con un emendamento parlamentare nella fase dibattimentale. Mentre il tetto all’affollamento pubblicitario resta lo stesso, come da volontà di Forza Italia. Una mossa che non indebolirà sicuramente le televisioni commerciali, a partire da Mediaset, con una concorrenza pubblicitaria che rimarrà stabile.

 

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