Con il governo del cambiamento, lo spread sale e le bollette aumenteranno dal 1° gennaio 2019

Vi hanno raccontato che l’aumento dello spread non condiziona la vita di tutti i giorni? Che si tratta semplicemente di una sorta di complotto ordito dall’Europa per contrastare gli interessi nazionali? Proviamo a fare chiarezza su come questo indicatore, invece, rappresenti qualcosa di estremamente concreto e di come vada a incidere direttamente sulle tasse degli italiani, in modo particolare per l’aumento bollette 1 gennaio 2019.

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Aumento bollette 1 gennaio 2019, come funziona e che c’entra lo spread

Il concetto è un po’ complesso, ma con qualche semplificazione proveremo a illustrarlo. Lo spread Bund/BTP ha superato il trigger (153bp) fissato per Terna, Italgas, Snam, ovvero tutte aziende che agiscono in regime di monopolio e che operano nel settore energetico. Dal momento che questo dato rappresenta un indicatore molto importante per il Regulatory Asset Base, ovvero quella grandezza che serve a determinare i ricavi annui delle aziende che operano proprio in regime di monopolio.

L’aumento dello spread porterà a un conseguente aumento anche di questo indice e, dal momento che le società energetiche vengono remunerate sulla base, tra le altre cose, proprio di questo dato numerico, tradotto in soldoni si avrà un aumento delle bollette dell’energia elettrica e del gas. Infatti, per i settori dell’energia elettrica e del gas, le remunerazioni dovute alle aziende fornitrici dei servizi regolati sono calcolate sulla base della RAB (Regulatory Asset Base, appunto) e vengano ricavate da appositi contributi pagati dai consumatori di energia in bolletta.

Aumento bollette 1 gennaio 2019, l’analisi di Codagnone

Il dibattito, in queste ultime ore, è stato alimentato dall’economista – molto attivo sui social network – Gianluca Codagnone, che ha utilizzato dei toni decisamente accesi nei confronti del governo. Lo spread, in queste ultime ore, sta oscillando intorno alla quota 280 punti base, ma alcuni paletti che determinano dei valori importanti per la gestione statale di alcuni servizi (come l’erogazione di quelli energetici) sono già stati superati, con la naturale conseguenza di un aumento dei costi di questi ultimi.

FOTO: ANSA/ARCHIVIO/FOLCO LANCIA/DRN

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