La bufala di Laura Castelli sullo spread che aumenta per colpa della Bce di Draghi

Laura Castelli ha annunciato che il M5S all’Europarlamento presenterà una interrogazione per chiedere conto alla Bce della sospensione del Quantitative easing che ha creato scompensi sui mercati italiani.

LAURA CASTELLI ANNUNCIA UNA INTERROGAZIONE DEL M5S SULL’AUMENTO DELLO SPREAD E LA BCE

In una intervista all’Huffington Post l’esperta economica dei Cinque Stelle si era espressa così:  «I dati delle ultime settimane confermano che la Bce e le banche italiane hanno rallentato se non sospeso l’acquisto di Btp sul mercato italiano contribuendo all’aumento dello spread. Domani c’è un’asta da 7 miliardi. Chi li comprerà? Le banche italiane che non hanno più liquidità? Di un Quantitative Easing che si va indebolendo proprio nel momento in cui dovrebbe essere rinforzato per mettere in sicurezza la stabilità dell’eurozona». In realtà il legame tra l’aumento dello spread e gli interventi sul mercato secondario della Banca centrale europea al momento sembrano smentire ciò che afferma Laura Castelli.La settimana scorsa, l’ultima di cui si hanno dati disponibili, la Bce ha comprato titoli di Stato di Paesi dell’Eurozona per 3,628 miliardi di euro. La settimana precedente, dal 14 al 19 maggio, gli acquisti di obbligazioni sovrane erano stati pari a  3,382 miliardi di euro. Il calo citato da Marcello Minenna riguarda invece il QE complessivo, che comprende anche corporate bond o titoli strutturati come gli ABS.

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LA BCE HA AUMENTATO GLI ACQUISTI DI TITOLI DI STATO NELL’ULTIMA SETTIMANA

Riportiamo un tweet del giornalista del Sole 24 Ore Morya Longo. «A Non è vero che la #Bce settimana scorsa ha ridotto gli acquisti di titoli di Stato europei. È vero il contrario: come si vede nella frase evidenziata in blu qui sotto (presa da Radiocor ma c’è una Reuters uguale), la Bce ha comprato 3,628 mld di titoli di stato contro 3,382 mld.». Gli acquisti dei titoli di stato all’interno del QE sono effettuati pro quota, ovvero in base al capitale azionario della Bce. L’Italia è il terzo Paese col 12% circa di quota di partecipazione della Banca d’Italia. Al momento non sono disponibili i dati per singoli Paesi, ma abitualmente ci sono scostamenti marginali rispetto alla quota del capitale.

La Bce ha dimezzato il Quantitative easing, passando da 60 a 30 miliardi di acquisti mensili  – non solo obbligazioni sovrane – dal gennaio 2018, dopo averlo deciso e comunicato nella riunione del Consiglio direttivo del 26 ottobre 2017.

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Nei mesi successi al calo degli acquisti non si è notato alcun movimento particolare sul debito sovrano italiano. Al contrario, il differenziale con i Bund tedeschi è sceso al minimo di circa 110 punti base a fine aprile, nonostante lo stallo politico.

LAURA CASTELLI NON DICE LA VERITÀ SULLO SPREAD E LA BCE

 

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Screenshot del sito Sole 24 Ore http://finanza-mercati.ilsole24ore.com/spread.php?QUOTE=spread-btp&refresh_ce

Lo spread ha inziato ad alzarsi in modo rapido a partire dal 16 maggio, dopo che Huffington Post diffuse in anteprima alcune misure del contratto di governo di M5S e Lega che prevedevano la ridiscussione dei Trattati europei sull’unione monetaria, per concordare una uscita dall’euro, la richiesta alla Bce di condonare i 250 miliardi di euro di debito italiano acquistato durante il QE, oppure l’introduzione di una valuta parallela come i mini-Bot. Laura Castelli ha lanciato sul suo profilo Facebook la sua intervista all’Huffington Post parlando di verità sulla spread, ma a meno di dimostrare dati smentiti da quelli disponibili pare legittimo parlare di falsità sullo spread.

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