Perché sta tornando a girare «l’audio incriminato della giornalista Rai»

Circola da mesi sui social, ottenendo centinaia di migliaia di visualizzazioni e condivisioni. Ma si tratta di una mera bufala. Eppure, negli ultimi giorni, è tornato a circolare

05/01/2022 di Enzo Boldi

«La verità arriva, piano piano». Questo è il testo che accompagna un post Facebook da quasi 23mila condivisioni e oltre 306mila visualizzazioni. E lì è pubblicato un video che, in realtà è un audio definito “incriminato” attribuito a una presunta giornalista Rai. Questo filmato è stato pubblicato su moltissime piattaforme social (da quelle del gruppo Meta a Telegram, passando anche per TikTok, dove avrebbe avuto origine il tutto). Peccato che la verità, invece, sia arrivata veloce veloce: tutto quanto contenuto all’interno di quel video è falso, così come le “attribuzioni” che sono state fatte nel corso degli scorsi mesi. Ma perché è tornato a circolare proprio in questi giorni?

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Nel filmato (che non condivideremo per non dare altre visualizzazioni a questa bufala) compaiono le immagini di vari giornalisti e conduttore di molte trasmissioni televisive: da Myrta Merlino a Giuseppe Brindisi, passando per Veronica Gentili, Paolo Del Debbio, Alessandro Cecchi Paone, Luca Telese, David Parenzo, Massimo Giletti, Lilli Gruber e tanti altri. Insomma, mancano in pochi. Pochissimi. Il tutto accompagnato da quello che viene indicato come l’audio incriminato giornalista Rai che dovrebbe far saltare il banco svelando gli ordini dati ai giornalisti e ai media dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e da quello della Repubblica Sergio Mattarella.

Audio incriminato giornalista Rai, la bufala su Facebook e Telegram

Ovviamente si tratta di un falso. Non si è mai conosciuta l’identità di quella voce. Anzi, un nome era stato fatto nel mese di settembre (perché è da allora che questo filmato circola impunemente sui social e condiviso dai negazionisti della qualunque): la presunta giornalista Rai sarebbe Ilaria Biancalani. Peccato che lei sia una collaboratrice del quotidiano La Nazione e non lavori per la televisione pubblica. E, quando il suo nome è iniziato a circolare, la diretta interessata ha subito messo le cose in chiaro su Facebook.

Come hanno spiegato i colleghi di FactaNews e di Open, la bufala ha cavalcato anche un altro aspetto: quello di uno sciopero in Rai che, secondo il contenuto dell’audio, è stato improvviso proprio per protestare contro lo Stato che avrebbe imposto un’unica linea comunicativa sulla questione Covid. Peccato che quella mobilitazione (che il 13 settembre portò alla cancellazione di molti programmi in diretta) era stato programmato da tempo e riguardava gli operatori del Centro di Produzione Tv di Roma, come avevamo spiegato proprio all’epoca. Insomma, nulla a che fare con i giornalisti. Alla fine, dunque, ci troviamo di fronte a una storia falsa, con attribuzioni false e con accuse false. Ma centinaia di migliaia di persone hanno visto questo video e ascoltato questo audio.

Perché è tornato a circolare in questi giorni

Adesso proviamo a dare una risposta alla domanda iniziale: perché l’audio incriminato giornalista Rai è tornato a circolare in questi giorni. Ovviamente la propaganda no vax (tra Facebook, Twitter, Instagram, Telegram e TikTok) non si è mai fermata e gli ultimi due anni ci hanno insegnato il percorso ciclico di queste fake news, spesso legato a eventi imminenti (come è stato per lo sciopero nella televisione pubblica). E ora che in quell’audio-video viene fatto il nome di Sergio Mattarella il nodo viene al pettine: le visualizzazioni (e condivisioni) sono cresciute prima del discorso di fine anno e a poche settimane dall’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. E qui siamo noi a fare i complottisti: un caso? Non crediamo.

(foto di copertina: da Facebook)

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