La Verità e la «panoramica inedita» della «pandemia dei vaccinati» che non tiene conto delle percentuali
Un articolo diffuso nella giornata di oggi sui numeri dei contagi e dei decessi dei vaccinati tende ad alimentare ulteriormente la confusione
30/12/2021 di Gianmichele Laino
Diciamo subito una cosa. L’utente medio dei social network, così come il telespettatore degli spazi di informazione e approfondimento, è molto disorientato in questa fase storica. Da un lato c’è la curva dei contagi, con quasi 100mila nuovi positivi registrati nelle ultime ore, dall’altro lato c’è l’indicazione – di autorità e di opinionisti autorevoli – sull’importanza della campagna di vaccinazione. Poi c’è tutto l’universo no-vax che diffonde bufale o che, attraverso artifici retorici, mescolano le carte in tavola anche sui ragionamenti più scontati. Infine, ci sono alcuni organi di informazione che cercano di approfittare di questa confusione. Oggi, il quotidiano La Verità ha diffuso questa tabella intitolata Panoramica inedita e contenuta all’interno di un articolo dal titolo Tutti i numeri della pandemia dei vaccinati.
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La Verità e la sua “pandemia dei vaccinati”
La tabella non fa altro che citare la sorveglianza integrata dell’ISS. Sono dati ufficiali, che sicuramente sono stati riportati dall’Istituto Superiore di Sanità. Il problema è che a questi dati occorre dare un contesto e la Verità omette questo passaggio. Dunque, in un tweet pubblicato in mattinata, afferma: «Nonostante l’illusione di essere al sicuro, da giugno a oggi sono morti 2.592 immunizzati (47%). Un dato che non viene diffuso ma che va calcolato dai rapporti Iss. Gli inoculati positivi sono 368.743 (49%) con un trend in aumento, quelli ricoverati il 40%».
Letta così, le percentuali sembrano essere affini, sembrerebbe addirittura che – vaccinati o non vaccinati – la probabilità di essere contagiati dal coronavirus è più o meno la stessa. Del resto, se gli “inoculati positivi” sono il 49% e i positivi non vaccinati sono il 51%, per quale motivo dovremmo prestare fede a chi dice che i vaccini proteggono? Il dato “nudo” fa propendere per questa ipotesi, ma ci si dimentica di un fattore fondamentale. Tra i cittadini italiani, quanti sono i vaccinati e i non vaccinati? E quanti sono i vaccinati con due dosi o con tre dosi?
La tabella e i dati
I dati aggiornati dicono che i vaccinati con almeno una dose sono l’81% della popolazione, con vaccinazione completa il 75%, con tre dosi il 31%. Ovvio che il peso specifico di un numero su una percentuale più elevata sia inferiore. Prendiamo l’ultimo dato inserito nella tabella proposta da La Verità: fa riferimento al 7 dicembre 2021. Ci dice che, in quella data, le diagnosi di coronavirus sono state 93.220 tra le persone non vaccinate e 168.132 tra le persone vaccinate con almeno una dose. In quella stessa data, le persone vaccinate con almeno una dose erano il 79,9% della popolazione italiana.
Arrotondiamo: in Italia ci sono 60 milioni di abitanti (da questi bisogna escludere, in questa statistica, i bambini e le bambine della fascia d’età 0-5 anni, che sono circa 2.700.000, che non hanno ancora a disposizione un vaccino contro il covid, considerando anche il fatto che la vaccinazione per la fascia 5-11 anni è stata avviata solo dal 13 dicembre). Il 79,9% di abitanti (persone vaccinate con almeno una dose) è pari a 45.800.000. Il restante 20,1% (persone non vaccinate) è pari a 11.500.000. Capiamo che i valori da assoluti diventano relativi. E hanno un peso specifico diverso. Lo stesso vale anche per le percentuali dei decessi, ovviamente, e per i ricoveri in terapia intensiva.
Inoltre, bisognerebbe fare una ulteriore differenziazione, che non è prevista dalla tabella proposta da La Verità. È noto che le due dosi di vaccino proteggano di più della dose singola e che le tre dosi proteggano di più della doppia dose. Dunque, una analisi ancora più granulare andrebbe ad abbassare ulteriormente le percentuali dei positivi che hanno completato tutto il ciclo di vaccinazione (compresa la dose booster), rispetto a chi non ha avuto nemmeno una somministrazione.