Facebook mantiene le promesse sull’audience delle inserzioni politiche?

Basandoci sui dati raccolti da Elikona Analytics, proviamo a spiegare come Meta non rispetti il numero minimo di visualizzazioni dei contenuti sponsorizzati

05/06/2024 di Enzo Boldi

Quando si parla di inserzioni su Facebook, è importante prendere in considerazione due elementi: quel che promette Facebook e il reale risultato (in termini di visibilità e successo) delle campagne sponsorizzate sulla piattaforma. Come stiamo analizzando in questi giorni, quasi tutti i partiti (tranne Pace Terra Dignità di Michele Santoro) hanno investito – chi più e chi meno – sui contenuti sponsorizzati, con l’obiettivo di raggiungere un’audience più diffusa e ampia rispetto a quanto raggiungibile attraverso il traffico organico dei singoli post. Il fattore principale (e che porta anche a una variazione dei costi) è quello dell’audience minima dei post sponsorizzati, ovvero quella soglia che Meta assicura di raggiungere in base alla spesa fatta da una singola pagina.

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Dai dati raccolti da Elikona Analytics, questa promessa – che potremmo definire come singolo contratto di acquisto di un’inserzione su Facebook – viene costantemente disattesa dalla piattaforma. A oggi, possiamo considerare questa rilevazione sotto una luce ben precisa: ci sono fattori come la targettizzazione geografica (con risultati differenti in base alla “precisione” della geolocalizzazione scelta) da tenere in considerazione, ma anche la natura “politica” dei contenuti che – viste le nuove regole introdotte da Meta alla fine di aprile – possono penalizzare il risultato finale rispetto a quello atteso.

Audience minima post sponsorizzati, Facebook mantiene le promesse?

Ma i numeri, cosa dicono? Ricordando – come sempre fatto in tutti i nostri approfondimenti su questo argomento – che i dati raccolti fanno partono dallo scorso 7 maggio e la fotografia odierna immortala la situazione a oggi, andiamo a scoprire cosa ha promesso Meta ai partiti quando hanno effettuato il versamento per le inserzioni. Facciamo un piccolo recap: a oggi, i partiti hanno speso tra i 460mila e i 641.804 euro per la pubblicazione di post sponsorizzati (ben 1.096 inserzioni, alcune ancora attive altre scadute).

Questo dato di partenza ci porta a un primo risultato: quegli investimenti totali dovevano portate a un minimo di 217.771.000 impressions e – soprattutto – a una stima di audience minima pari a 668.883.195. Quale elemento possiamo utilizzare per confrontare questi dati e avere una risposta sulla reale efficacia di queste campagne? La reach europea (ovvero il numero totale di persone che vedono questi contenuti, limitato agli Stati UE, quindi a una platea più alta rispetto all’Italia). Ed è qui che arriva la sorpresa, perché parliamo di “soli” 193.183.552. Oltre tre volte in meno rispetto alla “promessa” di Meta. Ed è così in ogni zona d’Italia, con pochi singoli esempi di reale mantenimento degli accordi e della spesa effettuata dai singoli partiti.

I numeri specifici

Basti pensare che dei 1.096 post sponsorizzati dai vari partiti su Facebook, solamente 33 hanno superato – in termini di reach – la stima di audience minima promessa da Facebook. Tutti le altre inserzioni, come si evince dall’enorme numero citato sopra, è andato ben al di sotto delle aspettative. E ci sono esempi, come un post sponsorizzato da Fratelli d’Italia, per cui sono stati spesi tra i 10 e i 15mila euro con la promessa di raggiungere un’audience minima superiore al milione, ma il dato della reach europea si è fermato a poco più di 800mila euro (rimanendo anche al di sotto della soglia di impressions minime).

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