Il governo sta pensando al divieto di attività sportiva all’aperto
18/03/2020 di Enzo Boldi
Osservando le immagini che arrivano da parchi e strade di tutta Italia – seppur, negli ultimi giorni, si tratta di un fenomeno ridotto – appare evidente come molti italiani abbiano deciso di andare a correre o effettuare attività sportiva all’aperto nonostante i consigli (del governo e dei medici) di rimanere in casa e fare sport all’interno delle mura delle proprie abitazioni. Per questo motivo il governo sta pensando di introdurre questo nuovo divieto, per scoraggiare i cittadini a uscire di casa.
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Ad annunciare questo piano – che ancora deve diventare effettivo, quindi si parla solamente di una ipotesi – è stato il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ai microfoni del Tg1: «Nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione anche la possibilità di un divieto completo all’attività all’aperto». Il motivo è molto chiaro: nonostante tutte le indicazione e i consigli sui comportamenti da adottare in questa fase di grave emergenza sanitaria in Italia (e di pandemia, uscendo fuori dai nostri confini), molti cittadini non hanno voluto rinunciare alla propria attività sportiva all’aperto.
Si pensa al divieto di attività sportiva all’aperto
Strade piene e parchi pieni. Senza freni, finora. «Abbiamo lasciato questa opportunità dell’attività sportiva all’aperto perché la comunità medico scientifica ci diceva di dare la possibilità a molte persone di poter correre, anche per altre patologie – ha proseguito Vincenzo Spadafora -. Però l’appello generale era di restare a casa. Se questo appello non viene ascoltato saremo costretti a porre un divieto assoluto».
L’annuncio del ministro Spadafora
Insomma, si è arrivati al punto di essere trattati come bambini a cui va tolto il pallone. Perché le immagini che arrivano da Nord a Sud hanno mostrato persone che non potevano rinunciare alle proprie corse in giro per le città e per i parchi. E se fino a ora non c’era nessun divieto, ma solo un’indicazione, forse dai prossimi giorni arriverà il divieto.
(foto di copertina: Da Pixabay)