Coronavirus, Attilio Fontana indagato nell’inchiesta sulla fornitura di camici in Lombardia

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, è indagato nell’inchiesta aperta dalla procura di Milano sulla fornitura di 75mila camici del valore di mezzo milione di euro affidata da Aria, la centrale acquisti della Regione, alla Dama, la società del cognato di Fontana, Andrea Dini. Fin dalle prime fasi delle indagini gli inquirenti hanno cercato di chiarire se il governatore lombardo avesse avuto o meno un ruolo attivo nel trasformare la fornitura da vendita in donazione alla luce del conflitto di interessi. Vengono escluse invece, per il momento, eventuali responsabilità della moglie di Fontana, Roberta Dini, che possiede il 10% delle quote di Dama.

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La difesa di Attilio Fontana: «Ho saputo dalla stampa»

«Ho appreso con voi di essere stato iscritto nel registro degli indagati. Duole conoscere questo evento, con le sue ripercussioni umane, da fonti di stampa. Sono certo dell’operato della Regione Lombardia che rappresento con responsabilità». È quanto ha scritto su Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo l’apertura dell’inchiesta sulla fornitura di camici in Lombardia, in cui risulterebbe coinvolto.

Da pochi minuti ho appreso con voi di essere stato iscritto nel registro degli indagati.Duole conoscere questo evento,…

Gepostet von Attilio Fontana am Freitag, 24. Juli 2020

Secondo l’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli l’affidamento diretto senza gara della fornitura, che risale allo scorso 16 aprile, sarebbe avvenuto in conflitto di interessi e l’ordine sarebbe poi stato trasformato in donazione solo il 20 maggio, dopo che la trasmissione Report, in onda sulla Rai, iniziò a interessarsi della vicenda. Dama, per la tesi accusatoria, avrebbe voluto guadagnare cercando di vendere 25mila camici (75mila i totali di cui 50mila donati) con un prezzo di 9 euro a camice invece di 6 euro come proposto ad Aria, la centrale acquisti regionale.

Il legale di Attilio Fontana: «Suo fu intervento virtuoso»

«Il ‘ruolo’ di Attilio Fontana non esiste. Lui nel negozio giuridico non ha messo becco perché non ne era a conoscenza, l’ha saputo solo a cose fatte”. È quanto ha detto all’agenzia di stampa Adnkronos Jacopo Pensa, difensore del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, indagato nell’inchiesta aperta dalla procura di Milano sulla fornitura da 75mila camici del valore di mezzo milione di euro affidata da Aria. L’avvocato spiega che il governatore lombardo, dopo essersi reso conto del conflitto di interessi che si è venuto a creare, «si è posto il problema dell’opportunità della cosa e quindi ha fermato il pagamento» da Aria a Dama, con il contratto di vendita trasformato in donazione: «Casomai il suo è stato un intervento virtuoso, non malizioso. Aspettiamo gli eventi per commentare ulteriormente, per il momento è una notizia giornalistica e io non ho sufficiente fantasia per capire l’ipotesi di reato», conclude Pensa.

[CREDIT PHOTO: FACEBOOK/ATTILIO FONTANA]

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