Attilio Fontana ammette che anche la Lombardia ha commesso errori

09/06/2020 di Enzo Boldi

Non è andato tutto bene e anche la Regione Lombardia ha commesso alcuni errori. Lo ha detto – facendo un passo indietro rispetto alle ostentazioni di sicurezza dei giorni scorsi – il governatore Attilio Fontana nella sua intervista a Il Corriere della Sera. Il leghista non spiega quali siano state le criticità emerse soprattutto nella fase iniziale dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus, ma sottolinea il fatto che anche la sua Regione – come buona parte dell’Italia – si sia trovata impreparata nel gestire un evento catastrofico di questa portata.

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«Noi, ma credo quasi tutti, siamo stati colti di sorpresa da un’emergenza bestiale, di errori ne abbiamo commessi fin che ne vuole – ha dichiarato Attilio Fontana a Il Corriere della Sera -. Però, a marzo prendere decisioni era durissima. Per questo ora io sto studiando, cercando di vedere in quello che è accaduto le indicazioni per fare meglio in futuro». Il futuro è nella ripartenza, già avviata, nel tentativo di scongiurare una nuova ondata che – nella prima fase – è stata contenuta con molte difficoltà e con numeri (per quel che riguarda decessi e contagi) più alti rispetto al resto del Paese.

Attilio Fontana ammette alcuni errori commessi dalla Lombardia

Un mea culpa parziale. Di certo non si assume la responsabilità di dire che i ricoveri nelle Rsa abbiano provocato più danni che altro: «I pazienti sono stati ospitati in 18 case di riposo su 709. Il problema non viene da quello, ma dire il contrario è una finta verità facile da smerciare. Del resto, il 17 aprile l’Iss ha proprio previsto che siano realizzate unità covid dentro le Rsa».

L’errore nei medici di base

L’unica ammissione, che non è a carattere personale (ma di gestione prolungata nel tempo), arriva su un altro tema: «Mi chiedeva un mea culpa? Probabilmente, negli ultimi anni abbiamo trascurato i medici di famiglia. Le anticipo che a settembre lanceremo un importante piano d’azione a loro dedicato. Sono il primo presidio sanitario delle nostre comunità e lo renderemo più forte».

 

(foto di copertina: da pagina Facebook di Attilio Fontana)

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