L’attentatore di Denver diffondeva contenuti razzisti, misogini e violenti sui social

Il movente dietro il gesto dell'attentatore di Denver viene ricercato anche nei contenuti violenti che gli vengono attribuiti

29/12/2021 di Ilaria Roncone

Nella giornata di ieri a Denver, Colorado, un uomo ha sparato in più di un posto arrivando a uccidere tre persone e ferendone altrettante. Alla fine lui stesso è rimasto ucciso. L’azione dell’attentatore è cominciata qualche minuto dopo le 5 del pomeriggio – ovvero l’una di notte in Italia – e in totale si è trattato di tre sparatorie. A terminare il tutto è stata la polizia, che è intervenuta ingaggiando un conflitto a fuoco. Se in un primo momento il killer è riuscito a fuggire, dopo è stato individuato dalla polizia in un sobborgo, dove stava proseguendo la fuga a piedi. Il movente che ha scatenato la furia omicida non è ancora chiaro ma, dalle indagini, emerge un utilizzo dei social sotto pseudonimo dell’attentatore di Denver allo scopo di diffondere bufale e complotti.

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L’attentatore di Denver diffondeva bufale e complotti sui social

Il criminale è stato identificato, tra le altre cose, anche nell’utilizzo che faceva dei social. Emergono evidenze rispetto alla sua attività da suprematista bianco, misogino e razzista. Un numero crescente di tweet virali ha iniziato a riempire il web a partire dal tweet di Colorado Springs Anti-Fascists – che si definisce come gruppo che mira a «esporre i fascisti e interrompere la loro organizzazione nel cosiddetto Colorado» – che lo definisce, attraverso i contenuti che pubblicava, «un suprematista bianco e misogino ossessionato dalla mascolinità, che opprime le donne e difende la razza, che sostiene le sparatorie per i comunisti». I post pubblicati sarebbero stati scritti da Lyndon McLeod – questo il nome dell’attentatore – e il giornalista Nick Martin avrebbe identificato anche una serie di romanzi scritti da lui sotto pseudonimo.

Nel thread il giornalista segnala anche una recensione si Amazon al primo della serie di libri che segnala come siano presenti «antasie razziste e altre bigotte sull’uccidere molte persone». Da fonti della polizia, come riporta ABC News, «McLeod nutriva opinioni estremiste e aveva una storia di episodi psichiatrici».

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