Allarme terrorismo a Roma, un siriano intercettato: «Domani andrò in paradiso»

20/07/2019 di Redazione

L’allerta per un possibile attentato Roma è stata definita «urgentissima» ed è stata diramata nella giornata di ieri. La Digos sembra essere sulle tracce di un uomo siriano di 28 anni (sarebbe nato il 5 maggio 1991) che è stato intercettato nei giorni scorsi. La sua frase – riportata da Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera – non lascia molti dubbi: «Domani a Roma andrò in paradiso». Tuttavia, sulla base degli accertamenti svolti immediatamente dall’antiterrorismo del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, si può ritenere che l’allarme sia rientrato: l’uomo, infatti, non si troverebbe in Italia.

Allarme per un possibile attentato Roma: la caccia all’uomo

Il riferimento della frase intercettata, sospettano gli investigatori dell’antiterrorismo, potrebbe essere alla vita eterna garantita, nei sermoni islamici, a chi muore per combattere la jihad. Che, nell’interpretazione moderna dei gruppi estremisti, potrebbe coincidere con la morte in un attentato all’occidente. Ecco perché c’è stata un’allerta massima a Roma: «si raccomanda la massima attenzione – si legge in una nota diramata dall’antiterrorismo – e in caso di rintraccio, si raccomanda di procedere al controllo allertando immediatamente i reparti della Digos».

I sospetti su un siriano di 28 anni, ma non sarebbe in Italia

Oltre all’intercettazione telefonica, sono scattati anche altri segnali che potrebbero far pensare a un gesto ostile. Il ragazzo di 28 anni – di cui si è scelto di non diffondere una foto segnaletica per evitare di compromettere le indagini e per evitare di mandare determinati segnali – si è iscritto a Facebook e avrebbe postato addirittura una fotografia in cui viene ritratto davanti alla porta di Brandeburgo a Berlino, nei pressi di Parisier Platz. Si sospetta che il riferimento alla capitale tedesca sia dovuto proprio a un parallelismo con l’attentato ai mercatini di Natale, eseguito da Anis Amri il 19 dicembre 2015. Il terrorista, poi, fu ucciso da due poliziotti italiani nella stazione di Sesto San Giovanni.

Al momento, l’allerta sembra essere superata, anche se le forze dell’ordine sono consapevoli dei rischi e dei pericoli. Il loro obiettivo è quello di rintracciare non soltanto l’uomo, ma anche l’eventuale rete di appoggi su cui quest’ultimo avrebbe potuto contare per il suo arrivo a Roma.

FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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