La rete di Anis Amri a Latina

29/12/2016 di Redazione

Qualcuno a Latina, nel preciso ad Aprilia, ha aiutato Anis Amri, il killer della strage di Berlino. Il ragazzo ha soggiornato parecchie settimane nell’appartamento di un connazionale e a una quarantina di chilometri da Roma.

Il periodo risale al 2015. È questa la prima conclusione di un’operazione della polizia svolta mercoledì proprio nell’Agro pontino con la perquisizione di alcuni appartamenti di persone in qualche modo collegate al terrorista tunisino ucciso dagli agenti a Sesto San Giovanni, vicino Milano.

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Ne parla il Messaggero:

Quattro case intorno ad una grossa fabbrica farmaceutica, la Recordati, che un tempo era tra le punte del distretto industriale pontino.

E’ a Campoverde, un borgo tra Aprilia e Latina, che Anis Amri, l’attentatore di Berlino, più di un anno fa, ha trascorso circa quattro mesi in attesa di spostarsi verso il nord Europa.
Non molto tempo dopo aver lasciato il Cie di Catania con un decreto di espulsione non eseguito in tasca, il giovane tunisino ha raggiunto in
provincia di Latina un amico conosciuto proprio nel corso della rivolta di Lampedusa. E da casa sua, vivendo tra spaccio e piccoli espedienti
come i suoi ospiti, potrebbe aver cominciato a pianificare attentati in Europa, visto che prima di arrivare si considerava già un salafita e subito dopo la sosta in Italia, sarebbe andato in Bassa Sassonia per addestrarsi con il gruppo di Abu Walaa.

Le indagini condotte dal pm Francesco Scavo mirano sul compagno conosciuto a Lampedusa. Tunisino anche lui, anche se ora sposato con un’italiana convertita, un amico di Amri nel corso della rivolta del 2011 sull’isola siciliana. Lui è sempre rimasto in contatto con l’attentatore ospitandolo tra casa sua e quella di alcuni parenti.
Da due giorni, entrambe le case, più una terza abitazione, sono state perquisite dagli uomini della Digos di Roma. Tutti i cellulari sono
stati sequestrati per captare più contatti possibili dal mondo di Amri.
Il suo amico però non è presente in casa. Si trova in carcere da tempo, per armi e droga.

Tra i punti che questi interrogatori potrebbero chiarire è se davvero Amri volesse tornare proprio nel centro o sud Italia (in particolare in Sicilia) nel suo disperato tentativo di far perdere le proprie tracce dopo l’attentato di Berlino.

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