Il sito di Papa Francesco è ancora fuori uso dopo le critiche del pontefice alla Russia

Come dichiarato dal Vaticano, sono in corso una serie di accertamenti tecnici per capire la natura dei «tentativi anomali di accesso» che si registrano da ieri

01/12/2022 di Ilaria Roncone

Il sito di Papa Francesco è fuori uso da almeno una giornata per via di un sospetto hackeraggio. Mercoledì 30 novembre alle ore 15 circa la rete del Vaticano è andata offline e – tutt’ora – il sito ufficiale del pontefice www.vatican.va risulta fuori uso. Diversa la situazione per Vatican News, che nella giornata di oggi sembra essere stato ripristinato e funzionare correttamente. Anche i siti dei singoli dicasteri e il portale dei Musei vaticani hanno riscontrato una serie di problemi. Insomma, sembra lecito parlare di un attacco hacker sito Papa e affini e – tra le altre cose – vanno segnalate le tempistiche rispetto alle critiche che Francesco ha rivolto alla Russia in merito all’aggressione che continua a perpetrare nei confronti dell’Ucraina.

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Attacco hacker sito Papa, sito fuori uso in via preventiva

Collegandosi al sito, attualmente, si visualizza un errore 404-Not Found ed è – come dichiarato dalla Santa sede – un blocco voluto. Il 29 novembre la Russia ha inviato una protesta formale al Vaticano in merito a quanto dichiarato dal Papa. Nella giornata di mercoledì si è scelto di disabilitare il sito per procedere con una serie di indagini relative a un sospetto attacco hacker: Matteo Bruni, direttore della stampa della Santa Sede, ha parlato con Reuters dichiarando che «sono in corso indagini tecniche a causa di tentativi anomali di accesso al sito».

La Santa Sede ha scelto di non utilizzare l’espressione attacco hacker, adottando quella di «tentativi anomali di accesso» al suo sito ufficiale. Sembrerebbe impossibile – secondo quanto riporta Repubblica – accusare un paese in particolare poiché l’attacco sembra provenire da più paesi. Il tutto è accaduto dopo che, per la prima volta, Papa Francesco ha scelto di commentare in maniera più aperta quanto sta accadendo tra Russia e Ucraina, facendo una serie di commenti sulla crudeltà del paese in un’intervista rilasciata a America Magazine e pubblicata lunedì («Certamente, chi invade è lo Stato russo. Questo è molto chiaro. A volte cerco di non specificare per non offendere e piuttosto condanno in generale, anche se è ben noto chi sto condannando. Non è necessario che io metta un nome e un cognome» o, ancora, «Quando parlo dell’Ucraina, parlo di un popolo martirizzato. Se hai un popolo martirizzato, hai qualcuno che lo martirizza. Quando parlo dell’Ucraina, parlo della crudeltà perché ho molte informazioni sulla crudeltà delle truppe che entrano. In genere, i più crudeli sono forse quelli che sono della Russia ma non sono della tradizione russa, come i ceceni, i Buriati e così via»).

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