JBS, il più grande fornitore di carne al mondo, vittima di un attacco hacker
Il fornitore di carne è stato vittima di un attacco hacker nel weekend e, attualmente, le normali funzionalità non sono ancora state ripristinate
01/06/2021 di Ilaria Roncone
La notizia è arrivata direttamente da JBS, che ha comunicato tramite una nota di essere stato vittima di un «attacco organizzato alla sicurezza informatica». Ad essere colpiti, precisamente, sono stati i sistemi IT nordamericani e australiani. JBS – che ha la sua sede principale in Colorado, negli Stati Uniti – ha dichiarato di aver preso «provvedimenti immediati, sospendendo tutti i sistemi interessati, informando le autorità e attivando la rete globale dell’azienda di professionisti IT ed esperti di terze parti per risolvere la situazione» nella giornata di ieri. Dell’attacco hacker JBS risulta ancora poco chiaro in che modo i consumatori possano essere stati coinvolti.
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Attacco hacker JBS, preso di mira il più grande fornitore di carne al mondo
JBS sta ancora lavorando al problema e «la risoluzione dell’incidente richiederà tempo». Questo significa, in termini pratici e per clienti e fornitori, che «alcune transizioni potrebbero essere ritardate». L’attacco ha avuto luogo nel corso del weekend, precisamente domenica 30 maggio, quando «JBS USA ha stabilito di essere l’obiettivo di un attacco di sicurezza informatica organizzato, che ha colpito alcuni dei server che supportano i suoi sistemi IT nordamericani e australiani». Ancora non c’è certezza di quanto tempo dureranno le interruzioni che si stanno registrando a partire da ieri.
Per ora non c’è stato furto di dati dei consumatori
Oltre ai ritardi per le transizioni che stanno causando problemi a fornitori e clienti, non dovrebbero esserci altri tipi di conseguenze per gli utenti. Nella dichiarazione rilasciata dal colosso fornitore di carne è stato chiarito – si legge su Bloomberg – che, almeno per ora, non ci sono prove che lascino pensare che i dati personali dei consumatori, dei fornitori o degli impiegati siano stati trafugati. Per quanto riguarda i motivi che ci sono dietro l’attacco o l’eventuale richiesta di riscatto da parte degli hacker, l’azienda non ha condiviso l’informazione o, si può suppore, nemmeno loro ne sono a conoscenza.