Anonymous fa trapelare i dati hackerati dei repubblicani del Texas come protesta contro la legge anti aborto

I dati del Partito Repubblicano del Texas hackerati facendo breccia in Epik vengono diffusi da Anonymous per protestare contro la legge anti aborto

06/10/2021 di Ilaria Roncone

Da quando in Texas è stata approvata la legge anti aborto Anonymous avrebbe fatto breccia nel provider Epik per rubare i dati del Partito Repubblicano dello stato per ben due volte. Questo è quanto ha rivendicato il gruppo di hacker che agisce, tra le altre, contro alcune istituzioni governative. I dati ottenuti – tra i quali sono presenti, come  accertato da Daily Dot, «informazioni sensibili tra cui nomi, numeri di telefono e indirizzi di volontari, donatori e candidati al lavoro» – sono stati fatti trapelare secondo quanto riferito dal gruppo.

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Nell’ultimo mese Epik violato per due volte

Si tratterebbe, tra le altre cose, di «documenti privati» per circa 180 GB di dati rubati del partito relativi agli ultimi dieci anni che sono stati ottenuti hackerando Epik, il controverso provider che fornisce asilo a tutti i servizi che violano le regole di altri provider, noto per aver accolto – tra gli altri – anche Parler.  Una prima breccia sarebbe stata identificata il 13 settembre e una seconda violazione sarebbe avvenuta il 30 settembre.

Il Gop del Texas ha confermato di sfruttare Epik come hosting provider e che il fatto è stato denunciato parlando con Gizmondo: «Questo incidente è stato segnalato all’FBI ed è attualmente sotto inchiesta», ha detto un portavoce dell’organizzazione.

Anonymous sta diffondendo i dati del Partito Repubblicano Texas

Recentemente su 4chan Anonymous ha scritto: «Scommetto che pensavate che fosse finita, vero? HA! HA!», aggiungendo che si tratta non solo di dati privati ma anche di «documenti privati, database, bozze di articoli che non hanno fatto il taglio narrativo, memi osceni (?), e solo Gesù Raptor sa cos’altro». Tutto è avvenuto dopo l’approvazione per volere dei repubblicani della legge anti aborto che impedisce alle donne di abortire dopo sei settimane di gravidanza: si tratta di un evidente azione contro la legge, appunto, che fa parte della campagna #OperationJane per tutelare il diritto delle donne.

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