L’ateneo di Shanghai ordina di schedare gli studenti gay
Allarme tra i giovani, domande su 'stato mentale comunità Lgbtq'
30/08/2021 di Redazione
È allarme tra i giovani cinesi per la notizia che l’Università di Shanghai avrebbe chiesto a tutti i college di “stilare una lista” degli studenti Lgbtq+ fornendo informazioni sul loro “stato mentale”. È quanto riportano alcuni media locali.
Un fatto inquietante che è stato denunciato sui social media, il cinese Weibo ma anche Twitter, dove è stato pubblicato lo screenshot della direttiva nella quale l’università chiede di “indagare e ricercare” gli studenti che fanno parte della comunità Lgbtq+ e di “trovare informazioni sulle loro condizioni psicologiche”, la loro posizione politica, i loro contatti sociali e altri non meglio precisati “requisiti rilevanti”. L’università di Shanghai non ha risposto alle richieste di molti media di commentare, ma dopo qualche ora il post è sparito dai social media. La paura è che questo tipo di informazioni possano essere sfruttate per colpire gli studenti identificati. Tanto più che di recente le autorità cinesi hanno preso di mira gruppi di femministe e, in generale, nel Paese si respira un clima di intolleranza nei confronti delle minoranze sessuali. Il mese scorso, la piattaforma di messaggistica e servizi WeChat aveva eliminato, in un colpo solo, decine di account Lgbt, alcuni dei quali avrebbero violato le regole di internet, innescando il timore di un giro di vite sui contenuti gay on line: tra gli account eliminati c’erano anche alcuni riconducibili a prestigiosi atenei cinesi, come l’Università di Pechino e la Fudan University di Shanghai.
In passato nei campus universitari cinesi la comunità Lgbtq+ era molto attiva, ma negli ultimi anni è stata sempre più emarginata. L’anno scorso è stata annunciata la chiusura dello Shanghai Pride, l’unica grande manifestazione dell’orgoglio gay.
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