Gli studenti del Valdarno scioperano: gli autobus per andare a scuola sono troppo pieni

I ragazzi, che frequentano quattro istituti della zona, sottolineano come non ci siano i presupposti per mantenere il distanziamento sociale

05/10/2020 di Enzo Boldi

Il problema era emerso già alla vigilia della riapertura delle scuole, con la ripresa delle lezioni frontali nei vari istituti italiani: visto l’alto numero di studenti e lavoratori che si muovono dalle loro abitazioni allo stesso orario, il rischio di assembramenti sugli autobus (ma anche su tutti gli altri mezzi pubblici) sembrava essere reale. E così è stato. A poco meno di un mese dal ritorno a quella parvenza di normalità, tutte le criticità si sono palesate in molte zone d’Italia. Per questo motivo gli studenti di quattro istituti del Valdarno (in Toscana) hanno deciso di scioperare.

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A riportare la notizia della protesta degli studenti di quattro istituti del Valdarno (tre sulla sponda aretina e uno su quella fiorentina) è il quotidiano di informazione locale Arezzo24. I ragazzi sciopereranno nel corso della giornata di oggi, lunedì 5 ottobre, senza riunirsi e manifestare. Insomma, un’iniziativa per evidenziare un problema reale ed evidente (e non solo in quelle zone), rispettando le regole ed evitando la creazione di assembramenti all’aperto.

Assembramenti sugli autobus, lo sciopero degli studenti del Valdarno

Anche nel Valdarno, dunque, le immagini sembrano ricalcare quelle che vediamo quotidianamente nelle grandi città. L’esempio più immediato è, ovviamente, Roma: nella capitale la situazione sui mezzi pubblici (in particolar modo nelle ore di punta) è rimasta molto simile a quella che i cittadini (studenti e lavoratori) erano costretti ad affrontare ogni giorno. Ora, però, in tempo di Covid-19, gli assembramenti sugli autobus andrebbero evitati. E la soluzione (l’unica) è quella di aumentare i mezzi messi a disposizione dalle varie istituzioni locali.

La protesta e la scuola ferma

Nella giornata di oggi le quattro scuole del Valdarno non vedranno gli studenti seduti sui loro banchi monoposto. Una mossa simbolica per evidenziare un problema reale che ora, in piena emergenza sanitaria, diventa sempre più palese nella quotidianità di chi viaggia sui mezzi pubblici.

(foto di copertina: da Pixabay)

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