Marcia della Liberazione, insulti ai giornalisti mentre dal palco chiedono di mettere la mascherina | VIDEO

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Tensione alta in piazza San Giovanni tra gli insulti dei manifestanti prima alle forze dell'ordine e poi ai giornalisti

La cosiddetta Marcia della Liberazione che sta avendo luogo in piazza San Giovanni a Roma a partire dalle 14 di oggi ha visto alcuni momenti di tensione tra i manifestanti e le forze dell’ordine. In seguito anche i giornalisti sono stati attaccati, tra insulti e spintoni. Tutto è partito dalla richiesta delle forze dell’ordine di fornire i documenti ad alcuni manifestanti senza mascherina per procedere con l’identificazione. Considerati gli ultimi provvedimenti e l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, la richiesta di generalità è avvenuta per multare (da 400 a 1000 euro) chi si rifiuta di rispettare le regole per il contenimento del virus.



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Un arresto No Mask tra le proteste dei negazionsti



Durante la manifestazione ci sono stati episodi di persone fermate per domandare loro le generalità e multarle dato che non indossavano la mascherina, come era stato disposto dal Viminale. Il momento di tensione più alta è stato quando un manifestante è stato prelevato e portato via sulla camionetta della polizia in seguito al rifiuto di fornire le proprie generalità. Come si vede nel video il manifestante No Mask portato via ha scatenato le violente proteste delle persone che lo circondavano, tra chi chiedeva di essere arrestato anche lui, chi dava ai poliziotti dei servi dello Stato e chi urlava «vergogna, vergogna» e «libertà, libertà».

Pensanti insulti a giornalisti e forze dell’ordine

Come si sente nel video, sia le forze dell’ordine che i giornalisti sono stati bersagliati con insulti anche molto pesanti. Quando la situazione ha iniziato a scaldarsi dal palco, dove si stava parlando di Europa e della necessità di uscire dall’euro, gli organizzatori hanno esplicitamente domandato ai presenti di rispettare le norme di distanziamento e di indossare la mascherina. Dopo il prelievo del manifestante l’attenzione si è spostata sui giornalisti presenti, accusati di essere «venduti», di «lavorare per soldi». In particolare Saverio Tommasi di Fan Page e alcuni altri colleghi sono stati bersaglio diretto degli insulti alla categoria per via di microfoni e telecamere, con alcuni manifestanti che si sono avvicinati a pochi centimetri dal volto di chi stava lavorando per urlare che nessuno qui ha niente e che il Covid, alla fine dei conti, è solo una barzelletta.