Armine Harutyunyan: «Ma quale saluto romano. Non capisco come qualcuno abbia potuto vederci questo»
La modella di Gucci parla dopo le polemiche per quel gesto davanti all'Altare della Patria
01/09/2020 di Enzo Boldi
Una fotografia scattata a giugno davanti all’Altare della Patria l’ha resa famosa anche in Italia. Ma non nel senso positivo del termine. Armine Harutyunyan, modella armena di 23 anni che sfila per Gucci, è finita nel tritacarne delle polemiche social dopo quell’immagine in cui viene immortalata davanti al Vittoriano con il braccio destro alzato e la corona d’alloro sulla testa. Quel saluto romano è finito nel mirino delle critiche social che hanno spostato l’attenzione del dibattito sui canoni estetici, aizzando quel fenomeno del bodyshaming molto in voga al tempo dei social.
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Oggi ha rilasciato la sua prima intervista esclusiva a La Repubblica dopo quelle polemiche. Rispondendo alle domande di Serena Tibaldi, Armine Harutyunyan è tornata a parlare di quella fotografia scattata il 13 giugno a Roma, sottolineando come non ci fosse alcun riferimento al fascismo: «Non è assolutamente vero. Ero con i miei amici, avevo in testa una corona d’alloro, volevo solo rendere omaggio agli antichi Romani: era uno scherzo, e basta. Non so come qualcuno ci abbia potuto vedere dell’altro».
Armine Harutyunyan risponde alle critiche e alle accuse
Ma quel gesto ha provocato una valanga di odio e commenti contro di lei. Il tutto, come al solito, è trasceso su altri aspetti sollevando la questione dei canoni estetici di una modella: insomma, molte persone ritengono che i suoi tratti somatici non sono adatti per sfilare in passerella. Segno di un tempo in cui si ragiona ancora per assolutismi ideologici anche per quel che riguarda temi di secondaria importanza.
Meglio essere diversi che omologati
All’inizio, Armine Harutyunyan ci era rimasta male leggendo tutti gli insulti e il bodyshaming fatto sulla sua figura. Poi si è fatta coraggio ed è andata avanti senza dare troppa importanza a quel che viene detto sul suo conto. E alla fine questa è la risposta che più contra: «È meglio essere diversi che omologati al resto, anche se non tutti ti capiranno. Alla fine è un problema loro, non mio»
(foto di copertina: da profilo Instagram di Armine Harutyunyan)