Armando Siri indagato per autoriciclaggio
31/07/2019 di Redazione
Il mutuo sarebbe stato di 585 mila euro, acceso con una banca di San Marino. Secondo gli inquirenti, si tratterebbe di una forma di autoriciclaggio. Si aggiunge – ma alcune inchieste di stampa lo avevano anticipato nei giorni scorsi – un nuovo caso spinoso per Armando Siri, l’ex sottosegretario leghista. I primi a parlarne erano stati i giornalisti della trasmissione Report, che avevano parlato dell’affare immobiliare di Armando Siri: quest’ultimo, a titolo di liberalità, avrebbe messo a disposizione quella cifra per la figlia che, con quel denaro, avrebbe acquistato la palazzina a Bresso, nel Milanese.
Armando Siri e le indagini per autoriciclaggio
Il mutuo sarebbe stato concesso senza garanzie dalla Banca Centrale di San Marino. Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza, sempre su indicazione dei pm Sergio Spadaro e Gaetano Ruta, aveva effettuato perquisizioni in relazione al secondo mutuo presso la TF Holding srl e presso persone e società, anche a Verona, coinvolte nell’operazione.
L’autoriciclaggio riguarda chiunque, avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, impiega, sostituisce, trasferisce, in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, il denaro, i beni o le altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa. Il reato è punito da una pena che potrebbe comportare una reclusione da due a otto anni e della multa da euro 5.000 a euro 25.000.