Armando Siri, aperta l’inchiesta sull’acquisto della palazzina a Bresso

Dopo le anticipazioni del servizio realizzato dalla trasmissione Report che insinua l’acquisto da parte di Armando Siri di una palazzina a Bresso utilizzando soldi provenienti da una banca di San Marino, il sottosegretario della Lega ha chiarito che era stato «tutto regolare». Ora la procura ha aperto ufficialmente un’indagine.

Armando Siri, aperta l’inchiesta sull’acquisto della palazzina a Bresso

Al momento l’inchiesta aperta in merito all’acquisto da parte del sottosegretario Armando Siri di una palazzina a Bresso, segnalata come sospetta dal notaio e ripresa da un servizio di Report, è un cosiddetto “modello 45“, ovvero senza ipotesi di reato né indagati. Il fascicolo è stato assegnato al dipartimento guidato dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale.

Da quanto emerge dalle prime informazioni, l’informativa del Nucleo di polizia economico finanziario della Guardia di Finanza milanese sarebbe arrivata alla Procura di Milano sabato scorso. In essa vi è contenuta la segnalazione dell’Unità di informazione finanziaria relativa alla transazione della palazzina intestata alla figlia di Armando Siri.

Sarebbe stato lo stesso notaio che aveva stipulato l’atto a inoltrare una segnalazione a Bankitalia per operazione sospetta di riciclaggio, o almeno così ricostruisce la trasmissione Report nell’anticipazione del servizio.

(Credits immagine di copertina: ANSA/FLAVIO LO SCALZO)

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