Arcuri mette le mani avanti: «Non riusciremo a vaccinare tutti subito»

1,7 milioni di persone verranno interessate dalla prima tranche di vaccino entro gennaio

12/11/2020 di Redazione

Non tutti e non subito. Il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri sui vaccini è stato molto chiaro e ha voluto mettere le mani avanti, per evitare delle polemiche dell’ultima ora, soprattutto a ridosso delle somministrazioni. Innanzitutto, con il contributo dell’Unione Europea, all’Italia è stato assegnato un quantitativo di vaccini che servirà per coprire 1.7 milioni di persone. Le dosi saranno il doppio, dal momento che è prevista una doppia somministrazione per il singolo paziente.

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Arcuri sui vaccini: «Le somministrazioni alla fine di gennaio»

I tempi non sono quelli indicati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che aveva garantito l’arrivo delle dosi entro Natale. Innanzitutto, sostiene Arcuri, che i pochi cittadini italiani (si parla di circa il 2,8% della popolazione) che avranno il vaccino potranno sottoporsi al trattamento entro fine gennaio. Per questo occorrerà fare necessariamente delle scelte per valutare la popolazione che dovrà avere le prime dosi del vaccino Pfizer acquistato dall’Unione Europea e distribuito tra gli stati membri.

Indubbiamente, dice Arcuri, che le prime persone a cui verrà somministrato il vaccino sono tutti coloro che lavorano negli ospedali, tutti gli anziani presenti all’interno delle strutture RSA (vero tallone d’Achille di entrambe le ondate di emergenza coronavirus in Italia) e tutte le persone più fragili: «Aspettiamo dal ministero della Salute – ha detto Arcuri – una lista aggiornata di tutte le categorie considerate a rischio a cui dovremo sottoporre il vaccino in fase iniziale».

Arcuri sui vaccini e sulla conservazione a -80 gradi

Arcuri, come anticipato già nelle ultime ore, si occuperà anche di coordinare – anche attraverso il contributo delle regioni – la distribuzione delle dosi, dando priorità assoluta alla questione del congelamento delle fiale, che – per essere efficaci – devono mantenere una temperatura inferiore agli ottanta gradi sotte zero. Per quanto riguarda la situazione attuale della pandemia, Arcuri si ritiene soddisfatto delle misure adottate dal governo, sottolineando che si iniziano a vedere i primi segnali di cambiamento nella tendenza della curva dei contagi.

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