Arcuri raddoppia i tamponi, ma in due mesi, quando potrebbe essere tardi

Le parole del commissario straordinario

21/10/2020 di Gianmichele Laino

Il commissario straordinario Domenico Arcuri raddoppia i tamponi. E questa è una notizia che tutti aspettavano. Del resto, dice anche che questo raddoppio definitivo entrerà a regime tra due mesi. E questa notizia è meno buona. Anche perché, stando a quanto dichiarato dagli esperti, già adesso sembra essere tardi per il tracciamento. Quest’ultimo, infatti, sembra essere saltato: i casi sono già molto più numerosi rispetto al numero di tamponi effettuati. Le cose, nelle prossime settimane, potrebbero peggiorare ulteriormente e tra due mesi – con questi numeri – la situazione potrebbe davvero essere poco gestibile.

LEGGI ANCHE > Crisanti inascoltato sui tamponi: «Quelli di questi giorni sono una pezza calda»

Arcuri raddoppia i tamponi, ma solo tra due mesi

Nonostante questo, Arcuri si mostra ottimista e, in un’intervista al Corriere della Sera, annuncia: «Facciamo in media oltre 100mila tamponi molecolari al giorno – ha affermato – e ci stiamo attrezzando per chiudere il gap fra domanda e offerta. Daremo alle regioni molto presto la possibilità di arrivare a 200mila tamponi al giorno. Stiamo chiudendo l’offerta pubblica per i test rapidi antigenici e ne compreremo 10 milioni, non più cinque. Li distribuiremo alle Asl, ma anche nelle scuole, nei porti, negli aeroporti, e ai medici di base».

Si pensi a quanto dichiarato da Ats Lombardia: nei giorni scorsi, a fronte di un aumento esponenziale dei casi in regione, l’azienda territoriale della salute ha ammesso di non riuscire più a mettere in isolamento le persone. Il regime dei tamponi giornalieri, infatti, è stato gestibile in estate, con un numero di gran lunga inferiore di casi. Ma in autunno sta diventando impegnativo: lo certificano le code ai drive-in, lo certificano i tempi dilatati tra il test e i risultati, lo certificano le dichiarazioni degli esperti.

Del resto, Andrea Crisanti aveva studiato il suo piano ad agosto, chiedendo al governo di arrivare a 200-300mila tamponi al giorno in vista della riapertura delle scuole. Quel piano non è mai stato approfondito e non c’è mai stato uno start vero e proprio. Arrivare a 200mila tamponi a dicembre – come ha chiesto Arcuri – potrebbe davvero essere un’operazione tardiva.

Share this article