Arcuri dice che «è un altro mondo rispetto a marzo»

Il commissario straordinario per l'emergenza Covid ha fatto il punto della situazione

29/10/2020 di Ilaria Roncone

Il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri ha spiegato la situazione in maniera semplice e lineare: «Con questi numeri se non si raffredda la curva dei contagi nessun sistema sanitario, tantomeno quello italiano, sarebbe capace di reggere». Nel corso della diretta dall’Auditorium di Invitalia a Roma Arcuri ha fatto il punto della situazione spiegando cosa vogliono dire i numeri che stiamo registrando in questi giorni e cosa potrebbero comportare se non facciamo scendere la curva dei contagi.

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Arcuri e la crescita del virus impetuosa più che mai

Il commissario Arcuri ha spiegato, ancora una volta, quanto urgente sia frenare la crescita esponenziale della curva dei contagi. La volontà è quella di spiegare cosa c’è di diverso rispetto a marzo e come è possibile che la curva sia aumentata esponenzialmente: «Il virus si moltiplica, la sua crescita è impetuosa come mai è stata». Precisa che «proporzionalmente fa meno danni di quelli della prima ondata, ma fino a quando?». La riflessione è sull’impennata dei numeri in terapia intensiva che dipendono in maniera diretta dal numero di persone che continuano ad ammalarsi.

La situazione spiegata con un calcolo matematico

«Se anche l’1% dei contagiati ogni giorno finisse in terapia intensiva e i contagiati quel giorno fossero 50 mila – ovvero il doppio di quelli do oggi – ogni giorno ci sarebbero 500 posti letto in terapia intensiva occupati in più rispetto a quelli occupati il giorno prima», afferma Arcuri. «Risulta evidente che se non raffreddiamo la curva non riusciamo a seguire e fronteggiare questa crescita, anche se qualitativamente diversa».

Tuttavia, il commissario ha evidenziato una situazione diversa in Italia rispetto al mese di marzo, quando – stando alle parole di Arcuri – il virus veniva rincorso, senza avere un quadro complessivo della situazione. Oggi, secondo Arcuri, il 91% dei contagiati si trova in isolamento domiciliare, con una differenza significativa nei confronti dei mesi primaverili, quando gli ospedali erano al collasso. Tuttavia, il commissario ha sottolineato che – in una situazione come questa – nessun sistema sanitario e tantomeno quello italiano potrebbe reggere a lungo.

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