La giovane Alaa Salah è la Statua della Libertà del Sudan

10/04/2019 di Redazione

Le urla della folla, gli smartphone che inquadrano solo lei. Vestito bianco e braccio alzato. Come una Statua della Libertà. E non a caso, Alaa Salah – 22 anni – è stata proprio ribattezzata così. La Statua della Libertà del Sudan. Al grido «Thowra!», che in arabo significa ‘rivoluzione’, ha risvegliato gli ardori della folla che è scesa in piazza per protestare contro Omar al-Bashir, il leader del Paese a cui tutti, opposizioni in testa, stanno chiedendo un passo indietro.

Alaa Salah, nuova icona delle proteste in Sudan

Adesso, la protesta in Sudan ha anche un volto e un’icona, immortalata dalla fotografa Lana Haroun lunedì 8 aprile. C’è bisogno di questo per far conoscere al mondo la situazione in uno Stato con tantissime difficoltà, non solo economiche ma anche dal punto di vista del rispetto dei diritti civili. E che, non a caso, è uno dei territori dai quali la popolazione si allontana più spesso lungo le rotte migratorie che portano anche in Europa.

«All’inizio – ha spiegato Salah al Guardian – si sono avvicinate solo 6 donne, ho cominciato a cantare e cantavano con me, e man mano la gente è arrivata sempre più numerosa». Nel suo canto, Alaa diceva «La religione dice che se gli uomini vedono che qualcosa va male, non possono restare in silenzio», mentre la folla le rispondeva, appunto, con la parola «Thowra!».

Omar al-Bashir è al governo di Karthoum da circa trent’anni. Il suo regime, nell’ultimo periodo, ha vissuto dei momenti di grave difficoltà, culminati nella decisione – che ha contribuito a far sollevare la popolazione – di triplicare il prezzo del pane. È in questo contesto che si inserisce la protesta di Alaa Salah, diventata una vero e proprio simbolo per il suo popolo, non soltanto per quello che si trova nel continente africano, ma anche per i tanti intellettuali e dissidenti in esilio.

La difficile situazione in Sudan, pillole di geopolitica

Attualmente, la situazione in Sudan non è particolarmente definita. Anche il leader dell’opposizione, Omar al-Digeir, per evitare l’esplodere delle violenze, sta cercando di mantenere una linea tutto sommato moderata. E non è chiara la posizione dell’esercito che sembra essere diviso tra chi difende i manifestanti (nei recenti scontri si sono registrati decine di morti tra chi protesta) e chi, invece, resta fedele al regime. Nel tramonto di Khartoum, si staglia con sicurezza il vestito bianco di Alaa Salah. Unica certezza, al momento, in un Paese in cui continua lo stato d’emergenza.

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