Caio Giulio Cesare Mussolini accusa Facebook di discriminazione

08/04/2019 di Enzo Boldi

Fino a ieri di lui si sapeva poco e nulla. Nel giro di 24 ore, però, Caio Mussolini – all’anagrafe Caio Giulio Cesare Mussolini – è diventato un vero e proprio personaggio. Il tutto grazie all’annuncio della sua candidatura con Fratelli d’Italia, nella Circoscrizione Sud, in vista delle prossime elezioni europee del 26 maggio. Il pronipote del duce, ora, accusa Facebook di averlo discriminato per via del suo cognome e di averlo bannato fino all’11 aprile.

«Trovo però inaccettabile che Facebook chiuda il mio profilo personale solo perché il mio cognome è Mussolini. Ieri sono stato bloccato fino al giorno 11 di Aprile, pur non avendo scritto nulla», ha scritto Caio Mussolini in una nota ufficiale. Un fatto che potrebbe portare anche ad alcune conseguenza legali nei confronti del social network di Mark Zuckerberg: « È inaccettabile. Sto valutando con i miei avvocati se iniziare un’azione legali».

Caio Mussolini è stato bannato da Facebook

«Dopo una giornata di insulto libero contro la mia persona e la mia famiglia – prosegue Caio Mussolini nella sua nota ufficiale -. Se poi la policy di Facebook è consentire foto a testa in giù, insulti, minacce di morte e di aggressioni, e al contempo sanzionare una persona solo per il suo cognome, allora siamo messi malissimo. Qui l’unico discriminato sono io. Facebook si comporta come un centro sociale».  Una grave accusa di discriminazione da parte del social network, anche se non sappiamo i motivi che hanno portato alla sospensione del profilo privato del candidato di FdI, se non quanto dichiarato da Caio Mussolini nella sua nota ufficiale.

In campagna elettorale niente fasci littori e saluti romani

Poi, però, assicura su alcuni punti irreversibili della sua campagna elettorale. Questioni che potranno lasciare tranquilli tutti i cittadini italiani: «Voglio tranquillizzare tutti: non farò campagna elettorale con fasci littori, saluti romani e fez». E ci mancherebbe altro.

(foto di copertina dalla pagine Facebook di Caio Mussolini)

Share this article