Revenge porn, la delusione di Insieme in Rete: «Interdetti dal comportamento del M5S»

28/03/2019 di Redazione

Sembra essere tornati indietro di decenni, ai tempi della politica della prima Repubblica. Quella che, pur di intestarsi i provvedimenti proposti, boicottava quelli – quasi identici nel merito – presentati da altre forze politiche. L’obiettivo polemico è rappresentato dal Movimento 5 Stelle che oggi, alla Camera, ha di fatto contribuito a bocciare un emendamento alla legge sul Codice Rosso proposto dall’ex presidente della Camera Laura Boldrini che avrebbe introdotto il reato di revenge porn.

Revenge porn, la contraddizione in aula del M5S

La proposta, votata a scrutinio segreto, non è passata per soli 14 voti, con profonda delusione delle forze della minoranza. Sia il gruppo del Partito Democratico, sia quello di Liberi e Uguali hanno votato compatti sul provvedimento. Stessa cosa non si può dire per il Movimento 5 Stelle che, approfittando del voto segreto, ha votato secondo coscienza. Il blitz, tuttavia, non è riuscito: diversi parlamentari pentastellati hanno votato seguendo le indicazioni della maggioranza, affossando di fatto l’emendamento.

Una contraddizione, dal momento che il Movimento 5 Stelle sta preparando a una sua proposta di legge autonoma sul revenge porn. Il comportamento tenuto nell’aula di Montecitorio sembra andare proprio nella direzione di voler mettere la propria firma sul provvedimento, senza tener conto dell’urgenza di una legge che introduca il reato di revenge porn.

Insieme in Rete commenta il passaggio sul revenge porn: «Interdetti dal comportamento del M5S»

Interdetta l’associazione Insieme in Rete che, insieme a Bossy e I Sentinelli di Milano, aveva lanciato in autunno una petizione – che ha raccolto più di 100mila firme – per introdurre il reato di revenge porn. Il lavoro di queste associazioni è stato riconosciuto di grande valore, anche nell’Aula di Montecitorio, sia dal Partito Democratico, sia dalle altre forze della minoranza.

Vittoria Gheno ha commentato ai microfoni di Giornalettismo quello che è successo oggi in aula: «Siamo stupiti dal comportamento del Movimento 5 Stelle – afferma -. Non ci aspettavamo questa loro reazione, sinceramente». Il primo contatto tra queste associazioni e il Movimento 5 Stelle c’era stato qualche mese fa, quando si è preso atto che la proposta di legge della pentastellata Elvira Evangelista era stata presentata, sulla falsariga del testo della petizione, sulla piattaforma Rousseau: «Avevamo avviato un dialogo che – dice Vittoria Gheno – ci sembrava ben strutturato. Il passo successivo, ora, è chiedere spiegazioni. Ci avevano assicurato che non volevano assolutamente un provvedimento di bandiera, ma il loro comportamento nella giornata di oggi va esattamente nella direzione opposta».

Ora, i tempi per la presentazione di una legge sul revenge porn potrebbero allungarsi: «Vediamo cosa succederà nel pomeriggio in Aula – ha detto Vittoria Gheno di Insieme in rete -, ma bisogna tener presente una cosa: quotidianamente riceviamo segnalazioni da parte di persone che subiscono il revenge porn. Per questo motivo la legge è un’urgenza. Se si usano queste strategie nei palazzi delle istituzioni, non si fa altro che perdere tempo».

Il commento di Laura Boldrini su quanto accaduto oggi in Aula

Sulla vicenda, registriamo anche il commento dell’ex presidente della Camera Laura Boldrini: «Tutte le forze politiche – Forza Italia, Fratelli D’Italia, Gruppo Misto, LEU e Partito Democratico – si sono espresse favorevolmente al mio emendamento per l’introduzione del reato sul revenge porn, tranne Lega e 5Stelle. Sono mancati solo 14 voti e abbiamo perso due grandi occasioni. Quella di dare ascolto alle 100.000 persone che hanno firmato la petizione lanciata da Insieme In Rete, I Sentinelli e Bossy. Ma soprattutto abbiamo perso l’occasione di proteggere i nostri giovani da questo odioso fenomeno che colpisce soprattutto le donne. Peccato, su questo tema il Parlamento avrebbe dovuto dare un segnale di unità e responsabilità».

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