Il Kenya impedisce all’Italia di indagare su Silvia Romano

27/03/2019 di Redazione

Tre giorni fa, stando a quanto scritto da Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, l’Interpol ha inviato una richiesta a Nairobi, in Kenya, per chiedere l’autorizzazione delle forze dell’ordine italiane a partecipare alle indagini sul rapimento di Silvia Romano. Il segnale è chiaro: l’Italia vorrebbe partecipare attivamente alla ricerca della volontaria della onlus Africa Milele che si stava occupando di seguire dei progetti per minori prima di essere rapita il 20 novembre scorso.

Silvia Romano, l’Italia chiede di partecipare alle indagini ma il Kenya non risponde

A dispetto delle prime indicazioni confrontanti dei giorni immediatamente successivi al rapimento della volontaria italiana, infatti, non si hanno buone notizie circa la 23enne italiana. Non è ancora chiaro il suo destino: se sia stata rapita da criminali comuni o se, invece, il suo rapimento è un atto terroristico vero e proprio messo in piedi dai miliziani di al-Shabaab che hanno la propria base di riferimento nella vicina Somalia.

L’Italia, dunque, ha inviato più volte, nei mesi precedenti, delle richieste per partecipare alle indagini, attraverso degli agenti inviati sul posto. Ma, a quanto pare, il governo del Kenya non ha mai risposto. Le autorità locali avevano effettuato l’arresto di uno dei presunti sequestratori – Ibrahim Adam Omar – che tuttavia non ha fornito indicazioni utili sul luogo di detenzione della giovane volontaria italiana. Inoltre, hanno messo una taglia sugli altri due presunti sequestratori, Yusuf Kuno Adan e Said Adan Abdi, senza che questo atto ufficiale abbia comportato una svolta nelle indagini.

Le ultime notizie che si hanno su Silvia Romano

Non sarebbe, tra l’altro, nemmeno la prima volta che le autorità italiane chiedono di partecipare alle ricerche di Silvia Romano. La prima istanza, stando a quanto riportato dalla Sarzanini, sarebbe stata inoltrata nelle prime ore successive al rapimento. Anche in quella circostanza, tuttavia, la risposta delle autorità kenyote non c’è stata.

L’assenza di comunicazione è preoccupante. Ricordiamo cosa avvenne nelle ore immediatamente successive al rapimento di Giulio Regeni in Egitto. Il contrasto con le autorità del Cairo continua ancora oggi, dopo più di mille giorni dalla morte del ricercatore italiano. La speranza è che si possa scongiurare questo destino per Silvia Romano. Ma il blocco di qualsiasi tipo di cooperazione con le autorità del Kenya sembra davvero essere un cattivo segnale.

Intanto, si cerca di fare il punto sulle ultime informazioni che sono state date dall’intelligence a proposito della giovane volontaria. Alcuni testimoni avrebbero riferito di averla vista con i capelli rasati e con una ferita a una gamba. Sono le ultime tracce lasciate da Silvia Romano. Ma se le autorità del Kenya hanno dimostrato approssimazione nella gestione della vicenda, è il governo italiano che dovrebbe intervenire per cercare di salvare la ragazza.

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