Giorgia Meloni spiega che per «matrimoni misti» intendeva quelli «tra specie diverse»

Ha scritto «matrimoni misti» ma intendeva dire «matrimoni tra specie diverse». Giorgia Meloni spiega che se ha usato quelle specifiche parole è stato solo per rientrare nei 280 caratteri concessi da Twitter: il riferimento era ai «matrimoni tra specie diverse» di cui parlava Carlo Sibilia nel 2013. Lo ha specificato la stessa deputata di Forza Italia rispondendo a Calenda che le dava della «Burina»: «Mi riferivo alla proposta di Sibilia sui matrimoni di gruppo e tra specie diverse. Misti non è la parola giusta».

Giorgia Meloni spiega che per «matrimoni misti» intendeva quelli «tra specie diverse»

Condividendo su Twitter lo screen del post su Facebook, Giorgia Meloni spiega il fraintendimento in merito alla frase sui «matrimoni misti» inclusa nel tweet contro il governo. Un riassunto che «è stato cavalcato dai soliti disperati in cerca di inutili polemiche» spiega la deputata di Forza Italia. Nel post di Facebook infatti la frase completa è : «Loro sono per la droga libera, per la propaganda gender, per i matrimoni di gruppo e tra specie diverse». Il riferimento ai punkabbestia invece, resta.

A cosa si riferisce Giorgia Meloni quando parla di «matrimoni tra specie diverse»

Certo la frase «matrimoni di gruppo e tra specie diverse» può ancora suonare un po’ strana. Il riferimento che fa Giorgia Meloni è però molto preciso: si tratta di una proposta di legge che venne avanzata da Carlo Sibilia nel 2013. Alla vigilia delle elezioni, Sibilia aveva suggerito l’idea un po’ strampalata nella sezione del sito Beppegrillo.it dedicato alle proposte costitutive del programma elettorale del Movimento 5 Stelle. Il link non è più attivo, ma online divenne virale lo screenshot, tornato alla ribalta nelle ultime ore. Il testo recitava: «Discutere una legge che dia la possibilità agli omosessuali di contrarre matrimonio (o unioni civili), a sposarsi in più di due persone e la possibilità di contrarre matrimonio (o unioni civili) anche tra specie diverse purché consenzienti». Immediatamente Sibilia era stato preso in giro dai suoi stessi compagni del movimento, che facevano dell’ironia sul potersi finalmente sposare con «caproni», «cani» e addirittura con «piante». Carlo Sibilia aveva allora risposto spiegando che era un’estremizzazione da non prendere alla lettera: «Era solo un modo per sottolineare la libertà dei rapporti di ogni tipo, che è il senso fondante della proposta» aveva risposto. Oggi però, tirato in ballo da Giorgia Meloni, non ha risposto. Forse sperava che fosse finita nel dimenticatoio.

(credits immagine di copertina: ANSA/ETTORE FERRARI)

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