Altra gaffe per Toninelli. Il ministro dei Trasporti scivola sui costi dei mezzi pubblici di Milano e Torino

Altro giro, altra corsa. Altra gaffe social e altra bufala. Oramai, dopo sette mesi di conoscenza, non stupisce neanche più ritrovare il nome di Danilo Toninelli legato a qualche lapsus, fake news, topica o figuraccia. L’ultima, però, è arrivata nel pomeriggio di venerdì, sempre attraverso i social network. Su profilo ufficiale del ministro dei Trasporti, infatti, è comparso un post che metteva in luce il lavoro della sindaca di Torino Chiara Appendino, celebrando la sua impresa di essere riuscita ad abbassare i costi dei biglietti per il trasporto pubblico locale. Il tutto messo in relazione (con tanto di foto) con l’aumento delle tariffe che arriveranno nei mesi prossimi a Milano. Ma, ovviamente, non è così dato che il ministro non aveva ben capito cosa riguardasse il provvedimento approvato sotto la Mole dalla sua collega a Cinque Stelle.

Partiamo da un assunto. Nel capoluogo piemontese i mezzi pubblici sono gestiti da Gtt (Gruppo torinese trasporti) e il biglietto base – quello che dura per 100 minuti e utilizzabile per bus, tram e metro fino alla prima cintura – costa 1,70 euro. A Milano, per il momento – in attesa del nuovo piano che prevederà un aumento fino a 2 euro – il tagliando per 100 minuti e una sola corsa metro costa ancora 1,50 euro. Ma cosa ha fatto confondere, allora, il ministro Toninelli?

La sindaca Appendino, di recente, ha approvato un regolamento che prevede una parità di prezzo tra chi acquista il biglietto da un tabaccaio o un rivenditore e chi lo compra a bordo di un autobus attraverso le ‘macchinette’ stampa ticket presenti sui mezzi. Fino a qualche tempo fa, invece, chi per dimenticanza o per fretta non aveva fatto in tempo ad acquistare il titolo di viaggio ‘a terra’ era costretto a comprarlo sul bus con un sovrapprezzo che faceva lievitare il costo fino a 2,50 euro.

Toninelli e la bufala delle riduzione del prezzo dei biglietti a Torino

Ed è questo che ha mandato in confusione il ministro Toninelli, evidentemente certo che il prezzo precedente per un biglietto Gtt fosse di 2,50 euro e che grazie a Chiara Appendino questo costo sui cittadini fosse sceso del 32%. Talmente tanta grazia da spingerlo a fare un improvvido paragone con l’aumento del 33% delle tariffe del trasporto pubblico di Milano gestito da Atm. «Differenze. Questo è quello che accade quando governa o amministra un 5Stelle – aveva scritto il ministro su Facebook -. I super esperti ci alzano i prezzi di mezzi pubblici e pedaggi e noi invece li abbassiamo. Non me ne voglia il sindaco Sala ma dopo anni di continui aumenti la musica è cambiata».

Il primo cittadino di Milano ha risposto a tutto ciò in maniera molto elegante, evidenziando alcuni fattori imprescindibili ed evidenti: «Non mi pare sia vero che siamo più cari. Con garbo però dico che il servizio di Milano rispetto a quello di Torino è incomparabile – ha detto Beppe Sala -. A Milano c’e’ un prezzo per il servizio, ma c’e’ una qualità e un rapporto qualità-prezzo eccellente».

Il post cancellato poco dopo, ma la rete lo aveva già fatto suo

Poco dopo, qualcuno di più attento alle dinamiche – non solo dei social – deve aver fatto notare a Toninelli la figuraccia alla quale si stava prostrando per l’ennesima volta da quando è ministro e il post è stato rimosso. Ma la rete è inclemente e non dimentica e gli screenshot di quella improvvida condivisione sui social di una bufala ha iniziato a fare il giro del web, palesando l’ennesima gaffe di Toninelli.

(Foto di copertina da: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI + Screen da post Facebook di Danilo Toninelli, poi cancellato)

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