Toninelli si confonde in diretta sui costi del tunnel della Tav | VIDEO

«Bravissimi i nostri politici di prima che fanno questi accordi!». Ha terminato così la sua tirata contro la Tav in diretta a Cartabianca, lo scorso 8 gennaio, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Peccato che, stando alle sue parole, questa chiosa non avrebbe avuto alcun senso. Intervistato da Bianca Berlinguer, infatti, il ministro ha fatto un pasticcio clamoroso sulla ripartizione dei costi del tunnel di base della Tav, l’infrastruttura sulla quale si concentrano le maggiori polemiche riguardanti la grande opera pubblica.

Gaffe Toninelli Tav, il video della sua ospitata a Cartabianca

Queste le parole del ministro Toninelli: «La Tav complessivamente costa 20 miliardi. Il costo del buco nella montagna, mi faccia passare questo termine, è di 11 miliardi. Di questi 11 miliardi, 6.4 sono sulle spalle dell’Italia. Lei sa che dei 57,5 chilometri del tunnel, 45 sono italiani e 12,5 francesi ma noi paghiamo il 60%?».

Stando a queste parole, più di qualcosa non torna. Se dovessero essere rispettate le percentuali dichiarate da Toninelli in diretta, l’Italia si troverebbe a pagare un costo inferiore rispetto alla parte di galleria ricadente nel suo territorio. Basandosi sui dati del ministro, dovremmo dire che 45 su 57,5 corrisponde al 78,9% dell’intera opera. Quindi, l’Italia, pagando il 60% avrebbe un accordo vantaggioso.

Quanto costa realmente il tunnel di base della Tav

Peccato che non sia così. Stando all’accordo sul tunnel di base risalente al 2011, l’Italia paga il 60% su 12,5 chilometri di tunnel ricadenti nel nostro territorio. La Francia finanzia il restante 40%, nonostante la parte più lunga del tunnel sia francese (i famosi 45 chilometri). L’accordo è stato molto contestato proprio per questo motivo. Ma prevedeva, nel suo complesso, altre infrastrutture – sempre legate alla Tav Torino-Lione – a solo carico dei francesi. L’opera, mentre andavano avanti i lavori, è stata modificata sostanzialmente (riducendo le parti di infrastruttura a carico di Parigi), ma l’accordo è rimasto lo stesso.

Insomma, Toninelli avrebbe avuto motivo di protestare. Ma ha confuso totalmente le idee al telespettatore che in quel momento lo stava guardando e che, dopo essersi fatto i conti e non conoscendo lo stato attuale dell’accordo, avrà senz’altro pensato che il ministro si fosse sbagliato un’altra volta.

Toninelli, non solo gaffe: perché il M5S esita a svelare l’analisi costi-benefici ormai conclusa

Toninelli, in queste ultime ore, è ancora nell’occhio del ciclone proprio per quanto riguarda la Tav. L’analisi tecnica costi-benefici commissionata dal suo ministero, infatti, sembrerebbe aver dato un parere negativo. Il titolare del dicastero delle Insfrastrutture – pur andando questa analisi in direzione della posizione storica del Movimento 5 Stelle, contrario alla realizzazione dell’opera – esita e non cavalca l’onda e l’opportunità politica che questa analisi gli darebbe. Tuttavia, questa melina di Toninelli, in realtà, potrebbe essere giustificata dall’analisi giuridica di una eventuale interruzione unilaterale dell’accordo. A quel punto potrebbero scattare dei costi aggiuntivi salatissimi. E allora sì che sarebbe più conveniente continuare a costruire la Tav.

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