Palazzo Chigi non paga i debiti maturati con Askanews, che ora rischia la chiusura

In questa epoca storica si parla tanto di tagli all’editoria, ma poi si scopre che il governo – in particolare la Presidenza del Consiglio, quindi non proprio l’ultima delle istituzioni in Italia – rischia di mandare sul lastrico una famosa agenzia di stampa perché non ha ancora onorato i debiti maturati con lei. Askanews, infatti, vanta un credito con Palazzo Chigi di 5 milioni di euro per prodotti e servizi offerti e già erogati tra il 2017 e il 2018. Già in passato i giornalisti e lavoratori avevano protestato, soprattutto dopo le dichiarazioni di qualche mese fa di Luigi Di Maio.

Come riporta Il Giornale, il 17 maggio scorso Luigi Di Maio si presentò davanti alle telecamere in compagnia di Sergio Bramini, l’imprenditore di Monza finito sul lastrico per colpa dello Stato italiano che dopo anni non aveva onorato il debito di oltre quattro milioni di euro maturato con lui. «Non accadrà più che un’azienda – disse il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico – rischi il fallimento per colpa dello Stato».

Askanews chiude per colpa di Palazzo Chigi

Da quel 17 maggio è passato molto tempo, ma il copione dello Stato insolvente nei confronti delle aziende privati resta. E ad aggiungersi a questo romanzo di dichiarazioni che poi non hanno portato a nulla (finora) c’è il capitolo Askanews. I debiti maturati – questa volta da Palazzo Chigi – con l’agenzia di stampa diretta da Paolo Mazzanti, risalgono al 2017 e 2018, quindi la responsabilità non è da restringere solamente all’ultima legislatura a maggioranza gialloverde. Però, se il fiero discorso pronunciato dal Vicepremier lo scorso 17 maggio avesse avuto un seguito, forse questa situazione non sarebbe arrivata fino alla deflagrazione, con le schegge che colpiranno un centinaio di famiglie.

A rischio 100 posti di lavoro

A causa di quei cinque milioni non versati da Palazzo Chigi – di cui Luigi Di Maio è uno dei rappresentanti nella sua veste di Vicepresidente del Consiglio e il cui debito dovrebbe essere onorato dal Dipartimento per l’editoria guidato dal sottosegretario M5S alla presidenza del Consiglio Rocco Crimi -, Askanews ha avviato l’iter per il concordato preventivo, che mette a rischio il lavoro di oltre cento dipendenti, tra giornalisti e poligrafici.

(foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

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