Di Maio annuncia: «Oggi metto in liquidazione l’impresa di famiglia»

04/12/2018 di Redazione

Dopo le polemiche (prima per i lavoratori in nero, poi per i fabbricati abusivi) Luigi Di Maio ha deciso di mettere in liquidazione l’azienda edile di famiglia, di cui è proprietario oggi al 50% con la sorella Rosalba, la ditta gestita per anni dal padre Antonio che gli costa in questi giorni non poco imbarazzo. Il vicepremier e capo politico M5S ha annunciato l’intenzione di chiudere anche formalmente l’attività, in un’intervista rilasciata rilasciata al Fatto Quotidiano (di Maddalena Oliva).

L’annuncio di Di Maio: «Metto l’azienda in liquidazione»

«L’attività imprenditoriale della Srl – ha dichiarato ieri il ministro di Lavoro e Sviluppo Economico al giornale diretto da Marco Travaglio – è cessata da oltre un anno e domani la stessa verrà posta in liquidazione. Poiché ho già dichiarato di non essermi mai occupato di fatti di gestione, di essere stato operaio della ditta di mia madre per soli 4 mesi, e di aver aperto il cancello del deposito di mio pare qualche volta e niente più, non potendomi ora occupare del controllo di legalità e della revisione contabile postumi delle aziende di famiglia, io direi di finirla qui perché devo occuparmi dei problemi del Paese».

Di Maio ha risposto anche ad una domanda sulla possibilità per il padre Antonio Di Maio di ricorrere ad una rottamazione delle cartelle di Equitalia. All’imprenditore sono state notificate ben 33 cartelle esattoriali, dal 2001 al 2011. Tra debiti previdenziali o contributivi e tasse non pagate il conto è di oltre 134mila euro, che arrivano a più di 176mila euro se si considerano interessi di mora e altri oneri. «Non so se alcune cartelle si estingueranno, ma resta il fatto che su un debito di circa 180mila euro questo non migliorerebbe in maniera significativa la situazione di mio padre», ha dichiarato il capo politico del Movimento 5 Stelle.

(Foto di copertina da archivio Ansa: Luigi Di Maio durante un’audizione alla Camera dei Deputati, il 10 settembre 2018. Credit immagine: ANSA / RICCARDO ANTIMIANI)

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