Feste ‘eretiche’ con le croci rovesciate, a Nola interviene il vescovo

23/11/2018 di Redazione

Il Papa partecipa a una serata a base di musica e alcol circondato da ragazze in abiti succinti, con cui si scambia anche qualche bacio. Beve molto. E ritorna alla cattedrale ubriaco, accompagnato da un cardinale che lo aiuta a reggersi in piedi. «Che ho combinato stanotte!», esclama. E mentre tenta con difficoltà di aprire il cancelletto tasta il sedere del porporato.

È uno dei video pubblicati sulla pagina Facebook di ‘Assafadì’ un gruppo di giovani pr di Nola, in provincia di Napoli, creato per pubblicizzare una delle feste ‘eretiche’ organizzate in città, serate in discoteca con una particolare scenografia (tre crocifissi rovesciati) e un logo che la dice lunga sull’ambientazione. ‘Eresia‘ è il sostantivo che accompagna foto, filmati e locandine che circolano sui social network, riscuotendo un discreto successo. Gli appuntamenti e gli spot non sono passati inosservati al vescovo di Nola Francesco Marino, che ha deciso di intervenire sugli incontri con una lettera pubblicadisponibile online sul sito della Diocesi – chiedendo uno stop.

Il vescovo di Nola contro le feste ‘Eresia’

«Sono venuto a conoscenza di ‘feste’ nel territorio nolano in cui uno dei ‘divertimenti’ è la derisione e l’umiliazione di un crocifisso rovesciato. Tali feste sono precedute da video promozionali che offendono il Papa e luoghi sacri della città di Nola come la Cattedrale», ha scritto Marino. Chiedendo «alle autorità competenti di verificare se questo tipo di iniziative risponde ai criteri di legge del buon gusto e del laico rispetto delle confessioni religiose». Il pastore si è poi rivolto direttamente ai ragazzi della città, ponendo qualche domanda: «Avete davvero bisogno di dileggiare la croce per divertirvi? Proprio qui, proprio a Nola, dove voi stessi siete protagonisti di una festa religiosa famosa in tutto il mondo (la Festa dei Gigli, ndr)? Si può, contemporaneamente, pregare la croce e offenderla?».

«Queste iniziative oltraggiano e deridono il sacro»

Il vescovo dice di provare sofferenza ed essere amareggiato. E pone interrogativi anche ai genitori: «La croce, per i cristiani, è simbolo di amore. Il suo rovesciamento significa, di conseguenza, odio. Siete consapevoli dei simboli che entrano nella vita dei vostri figli? Siete consapevoli che questo tipo di iniziative che oltraggiano e deridono il sacro possono fare del male ai vostri figli, al loro sistema di valori, al loro rapporto con Dio, con la fede, con gli altri?». «Anche l’eresia – conclude Marino rivolgendosi ancora ai giovani –, che voi usate come logo commerciale e strategia di marketing, è una cosa seria, non un banale drink bevuto con l’illusione di essere anticonformisti».

La replica

Una risposta alle critiche non si è fatta attendere. Dalla propria pagina Facebook ‘Assafadì’ ha indicato il significato dato dal gruppo termine ‘eresia’: «Fuori dall’ambito religioso, viene utilizzato in senso figurato per indicare un’opinione o una dottrina artistica in disaccordo con quelle generalmente accettate come autorevoli. Questo è il nostro significato di Eresia». E ancora: «La nostra ‘Eresia’ era quella di dare a tanti giovani nolani e non, la possibilità di un party mensile con i migliori ospiti del bynight partenopeo». «Precisiamo – hanno concluso – che la scelta della croce al contrario è una scelta dello scenografo della quale ci assumiamo completamente la responsabilità e chiediamo scusa alla comunità offesa. Da sempre aperti al dialogo».

(Immagine di copertina da video pubblicato sulla pagina Fb ‘Assafadì’)

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