No, Carlo Sibilia: Conte non è il primo premier che si è tagliato lo stipendio

23/10/2018 di Redazione

Da Italia 5 stelle stanno girando le dichiarazioni del presidente del Consiglio, che a luglio, un mese dopo il suo insediamento, si è decurtato del 20 per cento l’indennità di incarico, ovvero lo stipendio che riceve il numero uno di Palazzo Chigi.

«Alla festa ‘Italia 5 Stelle’ ho annunciato la decurtazione del 20 per cento dello stipendio. Ovviamente nessuno me lo ha chiesto, ma mi sembrava giusto e opportuno farlo. Perché siamo noi i primi a dover dare il buon esempio», ha affermato Conte. «Abbiamo tagliato i vitalizi e taglieremo le pensioni d’oro: il concetto di equità è al centro della nostra politica, come anche l’interesse dei cittadini. Proprio all’insegna della trasparenza vi mostro qui la lettera, datata 16 luglio, che riporta la richiesta al Segretario Generale di Palazzo Chigi – Presidenza del Consiglio dei Ministri per la riduzione del 20% dell’indennità di carica spettante al Presidente del Consiglio dei Ministri a cui, appunto, ho fatto riferimento», ha infine chiuso.

Come noterete sui social molti si complimentano con questa scelta. Alcuni però, come il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, esagerano. «Il primo Presidente del Consiglio della storia a tagliarsi lo stipendio», twitta. In realtà l’idea di Conte non è originale.

Chi, tra gli ultimi presidenti del consiglio, si è tagliato lo stipendio?

Enrico Letta: ha rinunciato del tutto all’indennità. D’altronde lui era anche parlamentare. La mini-cesoiata sotto il suo governo è valsa per ogni ministro la rinuncia a circa 48mila euro all’anno (80mila per il premier e 40 mila per i sottosegretari).

Mario Monti. Aveva senz’altro altre (più grosse) entrate ma ha rinunciato anche lui al compenso da presidente del Consiglio e da ministro dell’Economia (quando lo fece per un periodo antecedente a Grilli).

Paolo Gentiloni non ha percepito alcun compenso per la carica. Proprio in base a quel divieto di accumulo in quanto parlamentare. Non ha fatto spot, non è finito sul Blog delle Stelle.

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