Altra gaffe di Toninelli sul dl Genova: stavolta tocca ai fondi per l’A24

12/10/2018 di Enzo Boldi

Continuano le gaffe di Danilo Toninelli. Anzi, i «lapsus» come li ha chiamati lui. Questa volta il tema contestato riguarda il decreto Genova, la regione Abruzzo e i fondi destinati dal Mit per il Masterplan della messa in sicurezza dei tratti autostradali dell’A24 e A25. A evidenziare la «figuraccia» del Ministro è stato lo stesso governatore della regione Abruzzo che ha smentito le parole pronunciate da Toninelli  in Commissione Trasporti alla Camera.

LEGGI ANCHE > Travaglio su Toninelli: «Si sbeffeggia così bene da solo»

Mercoledì Toninelli in aula ha spiegato come la Regione Abruzzo abbia chiesto al Mit – con una sua delibera – di destinare i fondi destinati alla messa in sicurezza dell’A24 e dell’A25 al decreto Genova. A smentire questa notizia è stato ì il presidente vicario della Regione Abruzzo Giovanni Lolli: «Se invece di sventolare la delibera il ministro l’avesse letta, o se la fosse fatta spiegare, avrebbe evitato di dire una cosa falsa e per lui imbarazzante. La delibera non ha autorizzato l’utilizzo dei fondi del ‘Patto per lo sviluppo-Masterplan’ della Regione Abruzzo. Infatti, fa espresso riferimento a ‘fondi assegnati, non trasferiti e non riferibili a procedure contrattuali esecutive o in esercizio’».

Toninelli e quei fondi abruzzesi per il dl Genova

Le parole in Commissione Trasporti alla Camera del ministro Toninelli sono state contestate da molti rappresentanti delle istituzioni abruzzesi. «Il Mit per la seconda volta cambia le carte in tavola e ammette nuovamente il proprio errore e lo scippo perpetrato alla Regione Abruzzo – spiega Silvio Paolucci, assessore al Bilancio -. Con la ulteriore nota di quest’oggi volutamente mistifica una delibera della Giunta Regionale, che si rendeva disponibile ad anticipare le risorse per gli interventi di messa in sicurezza sulle autostrade A24 e A25 su somme non ancora vincolate e non su quelle relative ai 753 milioni per i quali esistono 355 progetti vincolati e che per colpa del decreto legge vengono stoppati per due anni».

Dopo il Brennero tocca alla Regione Abruzzo

Dopo la gaffe sul tunnel del Brennero, dunque, arriva un’altra figura non esaltante per il Ministro dei Trasporti. Per evitare tutto ciò, qualche giorno fa, gli è stato affidato un nuovo social media manager. Evidentemente, però, questo non è bastato. Perché la politica non si fa solo su Facebook, Twitter e Instagram, ma anche nelle aule del Parlamento e nelle dichiarazioni pubbliche. E questi sembrano essere i problemi più gravi in questo momento.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / RICCARDO ANTIMIANI)

Share this article