Nadia Toffa ci ripensa: «Non è vero che il cancro è un dono, si batte con la chemio»

30/09/2018 di Redazione

Nelle ultime settimane ha fatto molto discutere un’affermazione di Nadia Toffa e il successivo dibattito sui social network che ne è scaturito. L’inviata de Le Iene, che questa sera tornerà in diretta sul programma Mediaset di Italia 1, ha scritto un libro dal titolo Fiorire d’inverno che parla della sua battaglia contro il tumore. Nel presentarlo su Facebook, la Toffa aveva affermato: «Per me il cancro è stato un dono, tutti i tumori sono uguali», scatenando le polemiche per quella che da molti è stata considerata un’affermazione superficiale e anti-scientifica.

Nadia Toffa spiega la sua affermazione «il cancro è un dono»

Oggi, nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, la Toffa ritorna su quell’affermazione, facendo marcia indietro. «Purtroppo non tutti hanno colto – e ci sta che la mia comunicazione non sia stata immediatamente comprensibile – che per me non è il cancro a essere stato un dono, ma è una sfiga che ho saputo trasformare in un dono, cioè la forza che ha saputo tirarmi fuori. Ho cercato di trasformare questo accidente che ovviamente mai e poi mai avrei voluto in un’opportunità per riuscire a conviverci».

Inoltre, la giornalista de Le Iene afferma che la malattia – anche questo era stato un punto contestato dei suoi ragionamenti negli ultimi giorni – non si combatte soltanto con la forza di volontà, ma con le giuste terapie, la chemio e la radio. «Il messaggio – precisa Nadia Toffa – non era ‘se non ti impegni abbastanza non guarisci’. Io dico solo che ho rovesciato la logica: non si tratta di sconfiggerlo, ma di provare a combatterlo anche in un’altra maniera, diciamo lavorando sui fianchi».

Nadia Toffa torna in diretta dopo le polemiche sui social network

Insomma, un po’ di chiarezza dopo giorni difficili sui social network. In queste ultime ore, infatti, la Toffa ha pubblicato post piuttosto controversi, come quello riguardante la somma dell’età più anno di nascita che dà come risultato l’anno in corso, spacciandolo come evento raro che si ripete ogni mille anni a cui non riescono a dare una spiegazione nemmeno «scienziati cinesi e stranieri» (sic).

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L’intervista, invece, sembra essere improntata al buon senso, senza toni sensazionalistici e senza alcun cedimento allo sfrenato ottimismo: anzi, Nadia Toffa fa emergere il suo lato più debole. Parla della recidiva, che si è presentata qualche tempo fa e dà un valore diverso alla sua presenza in diretta a Le Iene («non sono lì per parlare della mia malattia, ma per lavorare e fare altro»). Inoltre, sottolinea come il suo tumore sia stato da lei interpretato come «di un ordine più saggio che governa il mondo e di cui ignoriamo il senso»: dalla logica del «perché proprio a me», a quella del «se non a me, a chi».

Nadia Toffa, tra ultimi desideri e le offese più gravi ricevute

Inoltre, manifesta un suo desiderio: «Se mi dicessero che ho pochi mesi di vita, me ne andrei al mare a Ibiza. Si tratta di un posto dove modernità e natura convivono senza farsi torto». E alla fine, parla anche dell’insulto social che le ha dato più fastidio: «Una persona che aveva come immagine del profilo una mamma teneramente abbracciata a due bambini mi ha augurato la morte perché non era d’accordo con quello che dicevo. Altre cose mi hanno strappato il sorriso, come la storia del lifting: un effetto collaterale della malattia qualche ruga me l’ha tolta, rientra in quella logica di vedere che c’è sempre qualcosa di positivo».

FOTO: ANSA/MATTEO BAZZI

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