E la deputata Boschi riprende la carriera di avvocato

19/09/2018 di Redazione

Maria Elena Boschi sta riprendendo la carriera di avvocato. È quanto racconta oggi Il Fatto Quotidiano in un articolo di Carlo Tecce. L’ex ministra per le Riforme ed ex sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, esperta di diritto societario, oggi deputata semplice del Pd dopo essere stata esponente degli esecutivi Renzi e Gentiloni, dopo quasi una legislatura al governo ha ricominciato a svolgere la sua professione a Firenze collaborando con lo studio del tesoriere del suo partito. Secondo il Fatto la Boschi punterebbe al mercato romano delle consulenze e degli arbitrati:

Boschi ambisce al lauto mercato romano – aziende, consulenze, arbitrati – ma per adesso è ospite di parenti e amici a Firenze: lo studio legale di chiama ‘Bl’, fondato da Francesco Bonifazi, senatore renziano e tesoriere Pd; Federico Lodavina, capo di Toscana Energia, ex consigliere di Ferrovie; Emanuele Boschi, fratello di Maria Elena.

Quella della ex ministra sarebbe una preparazione al futuro, la continuazione di un percorso cominciato prima di diventare una delle protagoniste della vita politica italiana. Portava il suo nome la riforma della Costituzione approvata in Parlamento e poi bocciata dal referendum del 4 dicembre 2016, consultazione che ha decretato la fine dell’esperienza di Matteo Renzi a Palazzo Chigi. È stata per anni pesantemente bersagliata da media e oppositori per il coinvolgimento dei suoi familiari nelle vicende della Banca Etruria. Ora si è defilata. Di tanto in tanto fa sentire la sua voce. Come ieri. Come ricorda Il Fatto, alla notizia dell’intesa tra Lega e Procura di Genova per la restituzione da parte del Carroccio di 49 milioni di euro a ‘rate’ da 600mila euro l’anno, Boschi ha twittato: «Ci metteranno più o meno lo stesso tempo di quello che impiegheranno per rimpatriare i clandestini: 80 anni». Ma il pensiero ora va anche al lavoro.

(Foto di copertina da archivio Ansa: Maria Elena Boschi in aula alla Camera durante la discussione generale del Decreto dignità, il 31 luglio scorso. Credit immagine: ANSA / ANGELO CARCONI)

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