Il Ministro Bonisoli decide di far pagare i musei anche ai bambini

13/09/2018 di Enzo Boldi

La cultura costerà sempre di più. In un’intervista al Corriere della Sera, il Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli ha spiegato che dall’inizio del 2019 ragazzi e ragazze sotto i 25 anni pagheranno un biglietto di 2 euro per accedere ai musei. Dopo la polemica sullo stop alle domeniche gratuite, ecco che arriva un’altra rivoluzione. Ma stanno piovendo critiche addosso al ministro a Cinque Stelle.

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«Le nuove generazioni dovranno ereditare il nostro patrimonio culturale – spiega Bonisoli al Corriere della Sera – ed è doveroso metterle nelle condizioni di conoscerlo, amarlo, ritenerlo “proprio”. Un ingresso semplicemente gratuito sottrarrebbe una doverosa quota di responsabilità nella scelta». Una dichiarazione che ha mosso un sentimento di scetticismo da più parti, perché l’accesso al patrimonio culturale del proprio Paese dovrebbe essere un diritto e non un acquisto da supermercato, soprattutto per i più piccoli. Anche l’ex Ministro Dario Franceschini ha criticato la scelta del suo successore.

 

Anche i bambini dovranno pagare per visitare i musei: un salasso per le famiglie

La cultura gratuita non pare proprio piacere ad Alberto Bonisoli e alla base del Movimento 5 Stelle, che ha anche deciso di limitare a 20 il numero di giornate di accesso libero ai musei, ridimensionando lo status quo attuale. «Rimarranno gratuite le prime domeniche del mese nella bassa stagione turistica – afferma il Ministro dei Beni Culturali -, diciamo da ottobre a marzo, quando minore è la pressione dei turisti stranieri».

Il provvedimento di Bonisoli rischia di allontanare i giovani dalla cultura

La spiegazione che c’è dietro a questa sua decisione è stata dettata, secondo Bonisoli, dalla volontà stessa dei direttori dei musei e sarà un provvedimento che punta a ridurre «soprattutto nell’alta stagione turistica, quella confusione che si risolve in resse spesso ingovernabili nei grandi attrattori: Colosseo, Uffizi, Pompei».

(foto di copertina: ANSA/ETTORE FERRARI)

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