La paura di Conte: «Non reggiamo flat tax e reddito di cittadinanza»

03/09/2018 di Redazione

Più si avvicinano Def e legge di Bilancio, più aumentano le tensioni nel governo sul contenuto dei provvedimenti economici e sulla realizzazione del contratto di programma. Il nodo principale restano le proposte di M5S o Lega da individuare come priorità. Sia reddito di cittadinanza che flat tax, come evidenziato ancora una volta oggi dall’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli, comporterebbero un costo rilevante per le casse pubbliche: circa 75 miliardi di euro insieme alle modifiche alla legge Fornero. Troppo per un Paese ad alto debito. E il braccio di ferro tra pentastellati e Carroccio preoccupa molto il premier Giuseppe Conte.

Il premier Conte e i timori per il braccio di ferro M5S-Lega: «Così non reggiamo»

Come spiega oggi il quotidiano Il Messaggero in un articolo di retroscena a firma di Marco Conti, il capo del governo teme che assegno per chi cerca lavoro e taglio delle tasse possano mettere a rischio l’esecutivo:

«Non reggiamo flat-tax e reddito di cittadinanza». Il premier Giuseppe Conte ne è convinto e lo va ripetendo a palazzo Chigi, mentre Luigi Di Maio rilancia sul primo tema e i leghisti continuano a sostenere che va sforato, o quasi, il parametro del tre per cento. Un pressing continuo che allarma, come ha scritto l’agenzia di rating Fitch venerdì sera. Una spinta continua, quella esercitata dai due partiti che appoggiano la maggioranza, che fa registrare qualche sfumatura ma che non attenua il braccio di ferro interno alla maggioranza su chi riuscirà a piantare più bandierine nella manovra di bilancio.

Se le richieste dei due azionisti di maggioranza del governo dovessero essere troppe, l’intesa sulla manovra potrebbe essere difficile. C’è dunque la necessità di ridurre le distanze tra quella parte dell’esecutivo più vicina alle attese della presidenza della Repubblica e ‘falchi’ della Lega come Armando Siri e Claudio Borghi. Il rischio – come sostiene ancora Il Messaggero – è quello che si materializzi la precisione di Fitch su elezioni politiche anticipate nel 2019. La Lega infatti, con il voto il prossimo anno, potrebbe trarre beneficio passando all’incasso di consensi sul tema immigrazione, scaricando sul M5S la responsabilità di non aver avuto il coraggio di rompere con l’Europa.

(Foto di copertina Zumapress da archivio Ansa. Credit immagine: Alberto Lingria / Xinhua via ZUMA Wire)

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