Arrestata la principessa Odescalchi: ha rubato un piumino da 48 euro

28/08/2018 di Enzo Boldi

La «noblesse oblige» non esiste più. Il nome della Principessa Lucrezia Odescalchi torna agli onori della cronaca per il suo arresto per furto. Ieri pomeriggio la 61enne è stata fermata e denunciata dai carabinieri per aver rubato un piumino – del valore di 48 euro – nel negozio della catena Oviesse di Via Appia a Roma. E non solo. La donna, colta in flagranza da uno dei commessi, ha reagito insultandolo e picchiandolo a colpi di spazzola.

LEGGI ANCHE > Bimba di 2 anni muore sul volo Beirut-Roma: atterraggio di emergenza a Bari

La principessa, erede della casata originaria di Como – che tra i suoi avi annovera un Papa (Innocenzo XI), tre cardinali e due vescovi – si trovava nel negozio di via Appia quando ha provato a uscire dal locale senza passare dalla cassa con in mano un piumino e una maglietta, a cui aveva strappato le targhette . Uno dei commessi si è accorto degli strani movimenti della donna che stava uscendo dal negozio senza procedere con il pagamento.

Lucrezia Odescalchi, cento colpi di spazzola prima di andare a rubare

Il commesso, un 35enne di origine senegalese, le ha chiesto di favorire lo scontrino di quella merce, ma la principessa Odescalchi ha provato a sviare provando a difendersi con un «Non ce l’ho, stavo per pagare». La nobile – decaduta -, davanti alle incalzanti domande del commesso, ha poi cambiato repentinamente il suo atteggiamento. Prima gli insulti, poi ha tirato fuori dalla sua borsa una spazzola con cui ha colpito ripetutamente l’uomo tentando la fuga. Sul posto, però, erano già arrivati i carabinieri che le hanno messo le manette ai polsi e arrestata. Il tribunale, su richiesta del pubblico ministero Luigi Fede, ha convalidato l’arresto senza però alcuna misura cautelare.

Lucrezia Odescalchi, una Principessa sempre su di giri

Non è la prima volta che la principessa Lucrezia Odescalchi dà in escandescenza. Nel gennaio 2016 aveva minacciato con un coltello e una mannaia due bambini che abitavano nell’appartamento sopra il suo. La loro colpa era quella di fare troppo rumore e per questo, infuriata, salì le scale e conficcò le lame nella porta di casa loro al grido di «Io vi ammazzo».

(foto di copertina: negozio Oviesse di via Appia – Roma – da googlemaps)

Share this article