Conte a Bruxelles, dieci punti sui migranti: «Chi arriva in Italia, arriva in Europa»

24/06/2018 di Redazione

Giuseppe Conte, accompagnato da Rocco Casalino, è arrivato a Bruxelles dove ha formulato agli altri capi di Stato dei principali Paesi dell’Unione Europea una proposta in dieci punti per provare a risolvere in maniera comunitaria la crisi migranti. In Italia, intanto, la Guardia Costiera è arrivata a dirottare le richieste di soccorso sulla Libia e i suoi account sono stati bombardati da una richiesta – da parte di utenti che protestano sul web – affinché possa riprendere a effettuare salvataggi nel Mediterraneo.

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Il punto cruciale delle dichiarazioni di Giuseppe Conte è rappresentato dal fatto che «chi arriva in Italia, arriva in Europa», sottolineando lo sforzo comune nel programma di accoglienza dei migranti. Il premier Conte ha parlato di European Multilevel Strategy for Migration, un piano sottoposto a Angela Merkel e a Emmanuel Macron, che nei giorni scorsi era stato molto critico con la linea italiana.

Secondo l’Italia, bisogna distinguere tra porto sicuro di sbarco e lo Stato competente per esaminare le richieste d’asilo. Ma Conte esprime il concetto con una frase controversa: «L’obbligo di salvataggio – dice – non può diventare obbligo di processare domande per conto di tutti». In cambio di questa richiesta, l’Italia potrebbe anche accettare la proposta della Merkel di riesaminare i richiedenti asilo in Germania che sono sbarcati sulle nostre coste.

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L’altro punto chiave della proposta italiana è rappresentato dalla possibilità di realizzare – non si capisce ancora a quali costi e con quali fondi – dei campi di accoglienza in Niger e in Libia, in modo tale da evitare le partenze dall’Africa. Da questo punto di vista, si chiede uno sforzo anche dall’Unhcr e dall’Oim.

«Vogliamo superare completamente il regolamento di Dublino – ha detto Conte -, basato su una logica emergenziale. Noi vogliamo affrontare il problema in modo strutturale. Le nostre opinioni pubbliche ce lo chiedono».

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