Lorenzo Fontana e le unioni gay che «rischiano di cancellare il nostro popolo»

01/06/2018 di Redazione

«La famiglia naturale è sotto attacco. Vogliono dominarci e cancellare il nostro popolo». Parole, pronunciate nel 2016, da Lorenzo Fontana, il nuovo ministro per la Famiglia e la Disabilità sul governo M5S-Lega. Anche perché – come ricorda oggi Corriere – quelle parole sono nero su bianco, sul suo sito.

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Fontana fu ospite del convegno dell’associazione Pro Vita Onlus svoltosi a Verona. Leghista, veronese e cattolico definì «l’ordinanza della Corte d’Appello di Trento sulla doppia paternità una sconfitta per la società». Nell’incontro con i Pro Vita ricordò «da un lato l’indebolimento della famiglia e la lotta per i matrimoni gay e la teoria del gender nelle scuole, dall’altro l’immigrazione di massa che subiamo e la contestuale emigrazione dei nostri giovani all’estero. Sono tutte questioni legate e interdipendenti, perché questi fattori mirano a cancellare la nostra comunità e le nostre tradizioni. Il rischio è la cancellazione del nostro popolo». L’esempio da seguire? La Russia: «Se trent’anni fa la Russia, sotto il giogo comunista, materialista e internazionalista, era ciò che più lontano si possa immaginare dalle idee identitarie e di difesa della famiglia e della tradizione, oggi invece è il riferimento per chi crede in un modello identitario di società».

A fine maggio ha partecipato alla Marcia per la Vita di Roma. Già, quella in cui si va contro la legge 194 sull’aborto.

Non proprio in linea con il governo a trazione Pd che sta per lasciare Palazzo Chigi.

 

(foto Ansa)

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