Governo Lega-M5S: Giuseppe Conte al Quirinale

31/05/2018 di Redazione

Si fa sempre più concreta l’ipotesi di un governo di Lega-M5S con l’ingresso in maggioranza di Giorgia Meloni. In questi minuti, è arrivato a Roma anche il possibile presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ripescato a meno di una settimana di distanza dalla sua rinuncia all’incarico. Conte è entrato negli uffici della Camera, accompagnato da Alfonso Bonafede, dove si sta discutendo delle misure da prendere per completare la squadra di governo. Il professore di diritto privato è stato immortalato in una fotografia nel corso del suo incontro sul tetto del palazzo degli uffici della Camera insieme a Luigi Di Maio e Matteo Salvini. In un secondo momento, Giuseppe Conte si è recato al Quirinale per un colloquio informale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Intanto, Matteo Salvini si è mostrato sempre più ottimista e fiducioso per la formazione di un nuovo governo. Il leader della Lega ha scritto su Facebook: «Ultime ore di lavoro per il governo, ce la stiamo mettendo tutta!»

Le ultime indiscrezioni dei toto-ministri parlano del professor Giovanni Tria destinato al ministero dell’Economia. La sua figura sarebbe stata indicata come tratto di unione e compromesso per quello che sono le sue posizioni sull’Unione Europea e sull’euro e quelle di Movimento 5 Stelle e Lega.

 

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Governo Lega-M5s: la giornata

Dopo la proposta di Luigi Di Maio di affidare a Paolo Savona un ministero diverso dall’Economia, Matteo Salvini ha deciso di trattare. Il leader della Lega stamattina ha annullato tutti gli impegni in Lombardia per arrivare a Roma e incontrare gli esponenti del Movimento 5 Stelle. La svolta è arrivata ieri pomeriggio, quando il capo politico del Movimento 5 Stelle è salito al Quirinale per un incontro informale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Poco dopo è arrivata l’offerta al segretario della Lega. «Troviamo una persona della stessa caratura, levatura e libertà di Savona e lui resta nel governo in un’altra posizione di ministro. È una proposta che faccio pubblicamente e vediamo se riusciamo a risolvere la situazione», ha affermato Di Maio.

Dopo essere arrivato a Roma, Salvini si è diretto a Montecitorio. Alla Camera dei Deputati c’è stato a metà giornata un vertice tra il segretario del Carroccio e Giorgia Meloni, con all’ordine del giorno l’ingresso di Fratelli d’Italia in un governo Lega-M5S. Anche la presidente di Fdi, come Salvini, ha annullato tutti i suoi appuntamenti elettorali nella giornata di oggi (erano previsti iniziative in Puglia). Ma circolano voci su una partecipazione diretta del partito di centrodestra al governo. Si parla anche di Meloni candidata per un ministero. Nella passate settimane era stato fatto il nome di Guido Crosetto per il dicastero della Difesa. «Di fronte a un’esigenza drammatica dell’Italia, che potrebbe trovarsi a votare a luglio e trovarsi sotto gli attacchi finanziari, noi abbiamo espresso la disponibilità a rafforzare il governo. Con quali forme e con quali metodi non è ancora stato deciso, se ne comincia semmai a discutere adesso», ha dichiarato Ignazio La Russa, anche lui presente all’incontro Salvini-Meloni.

Subito dopo il vertice Lega-Fdi a Montecitorio è cominciato un incontro Salvini-Di Maio. Il Movimento 5 Stelle

Governo Lega-M5S possibile: vertice Salvini-Meloni, poi Salvini-Di Maio

Stamamattina lo staff di Salvini ha comunicato l’annullamento di tutti gli appuntamenti del segretario del Carroccio in programma oggi. «Non parteciperà questa mattina a questa iniziativa, si scusa ma in questo momento è stato chiamato a Roma» per la trattativa sul governo, ha fatto sapere il deputato Fabrizio Cecchetti alla prima tappa degli appuntamenti elettorali che erano programmati in Lombardia. Intanto dovrebbe partire per Roma anche il professore Giuseppe Conte, l’ex premier incaricato indicato da Lega e M5S. Stamattina il docente di diritto privato ha comunque fatto lezione all’Ateneo di Firenze.

 

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I contatti frequenti tra Salvini e Di Maio

Il dialogo tra leghisti e pentastellati per valutare l’apertura di una trattativa per un esecutivo politico è cominciato nella tarda serata di ieri, quando sono ripresi anche le comunicazioni tra Salvini e Di Maio. Fonti del Movimento 5 Stelle hanno dato notizia poi di contatti frequenti tra i due leader.

 

governo lega-m5s
(Foto da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / TELENEWS)

 

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Il ruolo di Fdi e Giorgia Meloni

Nella partita per un nuovo esecutivo politico Fratelli d’Italia si è inserita da qualche giorno. Quando Conte, domenica sera, ha rinunciato all’incarico di governo per il veto del Quirinale su Savona ministro dell’Economia, la presidente di Fdi Giorgia Meloni è stata l’unica tra i leader ad appoggiare la richiesta di impeachment del presidente avanzata da Di Maio. E due giorni fa ha affermato: «Siamo stati critici sul governo Lega-M5S ma adesso siamo pronti a sostenerlo». Oggi anche Meloni ha annullato tutti i suoi appuntamenti. Erano in programma delle iniziative in Puglia, in provincia di Lecce e di Brindisi. «Se si sta al contratto la discussione è aperta a tutti e nel governo può stare anche Fratelli d’Italia», ha dichiarato in mattinata il deputato M5S Carlo Sibilia. «Nessuno ha il veto a sostenere un contratto di governo, se piace ad altre forze politiche mica possiamo rifiutare la fiducia di altri. Anzi», ha aggiunto il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato Danilo Toninelli.

 

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Sono cominciate a circolare voci su una partecipazione diretta di Fdi, con la Meloni candidata per un ministero. Nella passate settimane era stato fatto il nome di Guido Crosetto per il dicastero della Difesa. «La posizione di Fratelli d’Italia è quella di una disponibilità a far nascere il governo come dato di responsabilità e per dare un segnale. Se sarà un ingresso o un appoggio esterno è da valutare, nessuno ha mai chiesto di entrare con dei posti», ha detto stamattina Crosetto. A metà giornata alla Camera c’è stato un vertice Salvini-Meloni con all’ordine del giorno proprio l’ingresso di Fdi al governo.

Il Pd chiede la fine della telenovela

Il Pd intanto chiede di evitare di perdere tempo. «Salvini e Di Maio decidano entro stasera se porre fine alla telenovela e dare vita al governo. Noi siamo molto preoccupati, perché si profila la nascita di un esecutivo fortemente di destra», hanno fatto sapere fonti Dem dopo una riunione che si sarebbe svolta in mattinata nella sede nazionale al Nazareno. Il reggente Maurizio Martina avrebbe incontrato il coordinatore Lorenzo Guerini, i capigruppo di Senato e Camera, Andrea Marcucci e Graziano Delrio, e il presidente Matteo Orfini e altri dirigenti del partito. In rappresentanza delle minoranze erano presenti anche Andrea Orlando, Francesco Boccia e Gianni Cuperlo.

 

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Cottarelli in stand by

L’avvio di un nuovo confronto Lega-M5S per la nascita di un governo politico ha messo in stand by il presidente del incaricato Consiglio Carlo Cottarelli. Il presidente della Repubblica, dopo aver concesso tempo alle due forze politiche per trattare, si è tenuto in contatto con gli altri vertici istituzionali. In mattinata ha incontrato al Quirinale la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati. Poi ha avuto un lungo colloquio telefonico con il presidente della Camera Roberto Fico. Il governo tecnico di Cottarelli resta sullo sfondo, sempre pronto a tornare in pista, con la lista dei ministri pronta, qualora l’evolversi della situazione politica (il fallimento della nuova trattativa tra Lega e Movimento 5 Stelle) lo rendesse necessario.

 

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Lo spread in calo

Per quanto riguarda la preoccupazione sui mercati finanziari, la borsa di Milano ha avuto oggi in mattinata ha continuato il rimbalzo positivo, che si è registrato già nella giornata di ieri, trainato dalla discesa dello spread Btp/Bund. A metà giornata il differenziale tra rendimento dei titoli di Stato decennali italiano ed omologhi tedeschi si è attestato intorno alla soglia dei 240 punti base, dopo essere scivolato in mattinata fino a quota 222 punti. Il rendimento del decennale del Tesoro era dopo le 14 al 2,77%.

 

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Il totoministri di un eventuale governo Conte

Domenica scorsa, qualche ora dopo la rinuncia all’incarico di governo da parte di Conte, Di Maio in una diretta Facebook il leader ha reso nota la lista dei ministri che il premier incaricato aveva portato al Quirinale da Mattarella prima di rimettere il mandato. Tra i nomi il presidente della Repubblica avrebbe espresso riserve solo sul nome di Savona. Questo l’elenco:

Luigi Di Maio, vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle Politiche sociali
Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno
Riccardo Fraccaro, ministro ai Rapporti con il Parlamento e alla democrazia diretta
Giulia Bongiorno, ministro della Pubblica Amministrazione
Enrica Stefani, ministro degli Affari regionali Enrica Stefani
Barbara Lezzi, ministro per il Sud Barbara Lezzi
Lorenzo Fontana, ministro per la disabilità Lorenzo Fontana
Enzo Moavero Milanesi, ministro per gli Affari Esteri
Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia
Elisabetta Trenta, ministro della Difesa
Giovanni Tria, ministro dell’Economia
Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole
Mauro Coltorti, ministro delle Infratrutture
Marco Bussetti, ministro dell’Istruzione
Alberto Bonisordi, ministro dei Beni culturali
Giulia Grillo, ministro della Salute
Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Facile prevedere che, in caso di nuova intesa Lega-M5S molti dei nomi, o quasi tutti, verranno confermati.

Il totonomi per il nuovo ministro

Dopo la proposta di Di Maio di affidare a Savona un ministero diverso da quello dell’Economia, sono cominciati a circolare ipotesi sulle alternative al professore. È spuntato il nome dell’economista Pierluigi Ciocca, dal 1995 al 2006 vicedirettore generale della Banca d’Italia, che oggi è intervenuto sul Sole 24 Ore con un articolo dal titolo ‘Scacco al dopo-crisi in sette mosse’ in cui elenca la propria ricetta per il Paese: lotta al disavanzo, investimenti infrastrutturali, riforma del diritto, stimoli alla concorrenza, equità e una strategia per il Sud, insieme a un’Eurozona dove «all’attuale rigore alla Hayek» si sostituisca «il rigore alla Keynes», che unisce l’equilibrio di bilancio agli investimenti pubblici, «ammettendo la golden rule per la loro copertura con debito all’avvio».  Ciocca ha poi precisato che l’ipotesi, apparsa sui media di una sua «propensione o disponibilità a fungere da ministro» è «oggi come in passato», «destituita di qualsivoglia fondamento».

 

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Dal contratto di governo al nodo Savona

Cosa è accaduto nelle ultime settimane? Mercoledì 16 maggio Lega e Movimento 5 Stelle hanno chiuso i lavori del tavolo tecnico per la stesura del loro contratto di governo. Due giorni dopo hanno pubblicato il programma comune online e avviato le votazioni degli iscritti per il via libera definitivo al documento. Su indicazione di Lega e Movimento 5 Stelle, poi, mercoledì 23 maggio, il capo dello Stato ha affidato l’incarico di governo al professore Giuseppe Conte. Il tentativo di portare il docente di diritto privato a Palazzo Chigi è però fallito quattro giorni dopo, per le riserve del presidente della Repubblica sulla squadra di governo messa a punto dai leader delle due forze politiche e dal premier incaricato. Mattarella ha bocciato l’indicazione dell’economista Savona al ministero dell’Economia per le posizioni anti-euro e anti-Ue espresse negli ultimi anni. Domenica 27 maggio, Conte, salito al Colle con la lista dei ministri, ha rinunciato all’incarico. Lunedì 28 maggio il capo dello Stato ha affidato un nuovo incarico all’economista Carlo Cottarelli. Tentativo poi sospeso per l’apertura di una nuova trattativa per un governo Lega-M5S. Dalle elezioni politiche del 4 marzo sono trascorsi 88 giorni.

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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