Filippone ha avuto l’ok dei medici per il porto d’armi 5 giorni prima della tragedia

Fausto Filippone avrebbe voluto uccidere la moglie e la figlia con un colpo di arma da fuoco, ma successivamente i suoi piani sarebbero cambiati. Soltanto cinque giorni prima della tragedia di Chieti, avvenuta lo scorso 20 maggio 2018, l’imprenditore aveva ottenuto il porto d’armi per uso sportivo. L’autorizzazione – secondo quanto riportato dal quotidiano Il Messaggero – sarebbe stata ottenuta attraverso uno psichiatra del Centro di salute mentale di Chieti, previo certificato del medico di famiglia.

LEGGI ANCHE > Fausto Filippone avrebbe ucciso la moglie con la scusa di un selfie

Porto d’armi Filippone ottenuto 5 giorni prima del delitto

Già nei giorni scorsi, i medici che conoscevano Filippone avevano dichiarato il fatto che l’uomo non fosse affetto da problemi di natura psichiatrica. La richiesta del porto d’armi da parte dell’imprenditore, però, sarebbe dovuta suonare quantomeno come anomala. Fausto Filippone, infatti, non aveva mai mostrato prima d’allora un minimo interesse nei confronti delle pistole e delle armi in generali, né per scopi legati al collezionismo, né per motivazioni di carattere sportivo.

Alla luce di quanto successo prima a Chieti e poi sul viadotto della A14 in corrispondenza di Francavilla al Mare, la richiesta del porto d’armi assume contorni davvero inquietanti. Tuttavia, Fausto Filippone aveva annullato la prova pratica al poligono di Pescara, ultimo step prima di ottenere la licenza. Questo esame era stato fissato proprio nella mattinata di domenica, il giorno della tragedia.

Porto d’armi Filippone, mistero sul suo stato di salute mentale

Ed è mistero sulle effettive condizioni di salute mentale dell’imprenditore. Se da un lato, infatti, i medici hanno affermato di non aver notato segnali di squilibrio, dall’altro ci sono le dichiarazioni dei familiari che avevano notato, nell’ultimo periodo, dei cambiamenti nel modo di comportarsi di Filippone. Persino nei disegni della piccola Marina, la figlia che è stata fatta precipitare dal viadotto, il padre non veniva più raffigurato con la consueta serenità. Eppure, quello stesso uomo che avrebbe ucciso moglie e figlia, soltanto cinque giorni prima era stato dichiarato idoneo a possedere un’arma da fuoco.

Share this article