Torino, registrato all’anagrafe il figlio di due mamme. È il primo caso in Italia

23/04/2018 di Redazione

Alla fine il riconoscimento promesso è arrivato. Oggi il Comune di Torino ha registrato, nell’anagrafe cittadina, il figlio di due mamme nato in Italia. Si tratta del primo riconoscimento alla nascita di un bimbo di una coppia omogenitoriale nel nostro Paese. Dopo aver annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di dare pari diritti anche ‘forzando la mano’, questa mattina la sindaca Chiara Appendino ha firmato l’atto che riconosce Niccolò Pietro come figlio di Chiara Foglietta, vicecapogruppo del Pd in consiglio comunale, e della compagna Micaela Ghisleni, bioeticista.

Torino, riconosciuto all’anagrafe il figlio di due mamme

Niccolò Pietro è nato il 13 aprile. È stato concepito con la procreazione assistita. All’ufficio anagrafe dell’ospedale Sant’Anna gli impiegati nei giorni scorsi hanno rifiutato di ricevere il riconoscimento del figlio da entrambe le madri nonché la dichiarazione, da parte della consigliera Foglietta, che il figlio è stato conveuto a seguito di tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, con gamete maschile di donatore anonimo. L’intervento della sindaca è stato decisivo.

La prima cittadina di Torino aveva annunciato venerdì l’intenzione di ‘forzare la mano’ per un ‘pieno riconoscimento’ per le famiglia di mamme e di papà. «L’amore di una famiglia – aveva scritto Appendino su Facebook – è un diritto che va oltre a qualsiasi categoria o definizione socialmente imposta. Questo semplice principio, che da sempre guida la nostra azione politica, vogliamo ribadirlo in questi giorni con rinnovata forza. Per la prima volta la Città di Torino si trova dinnanzi a casi inediti di nuove forme di genitorialità che richiedono del tutto legittimamente il riconoscimento di quella che per loro è una famiglia, intesa come luogo fisico ed emotivo in cui due o più persone si amano e costruiscono insieme il futuro proprio e dei propri figli. Oggi l’Italia non è ancora pronta a riconoscere legalmente queste famiglie e ci si trova davanti a ostacoli burocratici tanto fastidiosi nella loro forma quanto difficili da superare.

 

 

Appendino aveva anche ricordato la decisione di modificare nei dispositivi del Comune il termine ‘famiglia’ con il plurale ‘famiglie’. «Oggi ribadisco questa posizione, dichiarando la ferma volontà di dare pieno riconoscimento alle famiglie di mamme e di papà con le loro bambine e i loro bambini. Da mesi stiamo cercando una soluzione compatibile con la normativa vigente. Dopodiché la nostra volontà è chiara e procederemo anche forzando la mano, con l’auspicio di aprire un dibattito nel Paese in tema di diritti quanto mai urgente».

(Foto: ANSA / GIORGIO ONORATI)

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