Facebook tutelerà tutti a parte Africa, Australia, Asia e America Latina

Mercoledì 18 aprile il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg ha espresso la volontà di applicare a tutti i suoi utenti una maggiore privacy, secondo le linee guida del regolamento generale sulla protezione dei dati della UE (Gdpr) che entrerà in vigore il 25 maggio.

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Il gruppo ha sottolineato che “a tutti indipendentemente da dove vivono sarà chiesto di rivedere le informazioni su come Facebook utilizza i dati e di compiere scelte in merito alla loro privacy. Tutto ciò avverrà in Europa a partire da questa settimana”.

Proprio quell’Europa ha suscitato dei dubbi sulle reali intenzioni del social network e, seguendo le parole di Zuckerberg che sottolineava di voler applicare il regolamento “nello spirito”, la nebbia di incognite non è sparita.

Questo vuol dire che ci sono un miliardo e mezzo di clienti sparsi tra Africa, Australia, Asia e America Latina che non potranno appellarsi al responsabile della protezione dei dati dell’Irlanda, Paese dove Facebook ha aperto una filiale per beneficiare di particolari misure fiscali.

Sicuramente non si tratta del modo migliore di reagire allo scandalo Cambridge Analytica.

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