Bardonecchia: ora indaga la Procura di Torino, la dogana francese ha sospeso i controlli

02/04/2018 di Redazione

Dopo il blitz dei doganieri francesi avvenuto venerdì 30 marzo a Bardonecchia, dove hanno svolto un controllo sanitario su un migrante (un test delle urine su un nigeriano) in una sala usata da una ong (la Rainbow4Africa) come centro d’accoglienza, la Procura di Torino ha aperto un fascicolo: s’indaga contro ignoti e i reati contestati sono di abuso in atti d’ufficio, violenza privata e violazione di domicilio. Il procedimento è stato aperto dopo l’invio di una prima annotazione da parte del commissariato di Polizia di Bardonecchia e si sta valutando anche l’eventuale sussistenza del reato di perquisizione illegale.

La versione della Francia

Intanto continua il braccio di ferro tra Francia e Italia sulla versione dell’accaduto e sul controllo della frontiera. Dal governo francese non c’è stata nessuna ammissione di colpe. Il ministro francese dei Conti pubblici Gérald Darmanin su Twitter ha scritto: «L’Italia è una nazione sorella. Mi recherò lì nei prossimi giorni per discutere con le autorità italiane dell’incidente alla stazione di Bardonecchia. Nell’attesa ho chiesto alla dogana francese di sospendere i controlli». Il ministro ha poi detto in tv di non essere intenzionato a chiedere scusa al nostro Paese: «Dobbiamo delle spiegazioni, l’Italia è un Paese fratello, una nazione sorella evidentemente» e «mi recherò in Italia nei prossimi giorni per spiegarmi direttamente, se necessario, con il governo italiano».

Secondo Darmanin gli agenti francesi della Dogane hanno agito legittimamente in territorio italiano in virtù di un accordo «sugli uffici a controlli nazionali abbinati del 1990, nel rispetto della legge e delle persone». Per il ministro in base all’accordo il locale di Bardonecchia utilizzato per il test delle urine al nigeriano «con il suo consenso scritto», «è a disposizione della dogana francese» e «da qualche mese concesso all’associazione di aiuto ai migranti». Secondo Darmanin insomma i doganieri avrebbero chiesto l’accesso al bagno, «cosa che è stata loro concordata».

La versione dell’Italia

Ma differente è la versione italiana. Secondo il nostro ministro degli Esteri le dogane francesi erano messe al corrente che i locali della stazione di Bardonecchia «precedentemente accessibili ai soli agenti, non lo sono più», proprio perché occupati dalla ong Rainbow4Africa. Sulla vicenda è programmato per il 16 aprile un incontro in Prefettura a Torino.

Il Prefetto in visita alla stazione ringrazia gli operatori della ong

«Ho voluto ringraziare gli operatori e i volontari del centro di Bardonecchia per l’ottimo lavoro che stanno facendo in un progetto che nasce dalle Istituzioni ed è gestito dal comune di Bardonecchia». Il prefetto di Torino Renato Saccone, ha visitato questa mattina i locali della stazione dell’Alta Val Susa teatro venerdì sera dell’irruzione di alcuni agenti della dogana francese.

(Foto: ANSA / ALESSANDRO DI MARCO)

Share this article